8/APR/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Al Dall'Ara non si passa! Ndoye riprende il Napoli e regala un bel punto al Bologna

Un tempo e un punto a testa.
Serata all'insegna dell'equilibrio al Dall'Ara, Bologna e Napoli si spartiscono il bottino. Ma alla fine della fiera a lasciarsi alle spalle qualche rimpianto in più sono proprio i rossoblù, che ad un soffio dal gong non capitalizzano il pallone da en plein con Castro. Sentenza ai limiti dell'inverosimile, per chi si fosse fermato a quel primo tempo ingolfato e pieno di sofferenza, chiuso in vantaggio dai ragazzi di Conte con pieno merito. Anguissa illude gli azzurri con una discesa degna del miglior Tomba agevolata dall'esitazione di Lucumì, non siamo neppure a metà frazione e pare il primo atto di un match complicato per Italiano. Dall'intervallo riemerge però tutt'altro Bologna, bravo a pareggiare in fretta i conti con un tacco “alla Crespo” di Ndoye su assist di Odgaard e autore di una ripresa da applausi a scena aperta. Un dominio incessante che ha l'unica pecca di non assicurare il bollino del sorpasso. Mix tra sollievo e amarezza per Conte, ripreso proprio quando iniziava a pregustare il tallonamento all'Inter: ma spremere la vittoria da una ripresa così remissiva sarebbe stato francamente troppo. Per il Bologna, invece, quarto posto stretto in pugno e altro punticino rosicchiato all'Atalanta prossima avversaria nello scontro diretto di domenica a Bergamo. Sì, il popolo del Dall'Ara ha parecchi motivi per sorridere anche alla prima occasione senza tre punti dopo sei pienoni di fila.
Incrocio per palati fini sotto le Due Torri, è seconda contro quarta dentro a novanta minuti cruciali per i rispettivi destini. Né il Bologna né tantomeno il Napoli possono permettersi uno stop proprio adesso, all'alba della volata finale per Champions e scudetto. Ad entrambe, tra l'altro, i risultati del weekend hanno fatto venire l'acquolina in bocca: i rossoblù devono sì ristabilire un minimo di distanza dalle inseguitrici ma al tempo stesso puntano ormai dichiaratamente il mirino sull'attuale terzo posto di questa Atalanta in evidente difficoltà, mentre gli azzurri sono chiamati ad approfittare dell'inattesa frenata dell'Inter a Parma per riaprire del tutto i giochi tricolori salendo a meno uno dalla vetta. Lo squalificato Antonio Conte -in panchina il vice Stellini- si gioca la carta dei precedenti: mai in carriera ha perso contro Vincenzo Italiano, che dal canto suo esibisce la spilla delle sei vittorie consecutive tra campionato e coppa. Crash test quasi senza eguali per la difesa meno battuta della Serie A, che affronta il miglior attacco di questo inizio di 2025. Napoli contro Bologna si legge anche così, mettendo a confronto le rispettive specialità. Lusso estremo, virtù che splendono, punti che pesano triplo. L'ennesimo sold out del Dall'Ara non è che logica conseguenza. Italiano non ha a disposizione l'infortunato Calabria (rilevato da Holm), per il resto largo a quello che in questo momento è l'undici ideale, con l'unica eccezione di Aebischer spuntato a sorpresa dal tunnel causa contrattempo muscolare di Ferguson durante il riscaldamento. Miranda ha ormai scalzato Lykogiannis a sinistra, il bollente Orsolini chiaramente non si discute e costringe Dominguez all'ennesima panchina. L'unico vero dubbio riguarda il centro dell'attacco, con questo Dallinga on fire per via della doppietta di Empoli preferito al fotofinish a Castro, recuperato ma evidentemente ritenuto non ancora al top della condizione. Il Napoli risponde con i principi del suo solito 4-3-3, in cui McTominay ha licenze quasi da seconda punta in appoggio al pivot Lukaku in fase di possesso. Conte ritrova dal 1' i guizzi del sempre temibile David Neres dopo l'infortunio, a centrocampo i muscoli di Anguissa hanno la meglio sulle doti da palleggiatore di Gilmour. Gli azzurri sanno di dover rispettare il momento magico dei rossoblù, abituati a tener palla e a stordire l'avversario con la continuità del fraseggio specie tra le mura amiche. In altre parole, sono consapevoli di dover indossare la tuta da operai per più di uno spezzone. I peccati di vanità, da queste parti, si pagano a caro prezzo: per informazioni citofonare Lazio, ultima di una lunga serie di vittime di fort Dall'Ara. Con un martello come Conte al timone più la prospettiva di soffiare sul collo dell'Inter capolista, difficile pensare che il Napoli sbagli la partita. E infatti l'approccio è da grande squadra. Incurante delle rinunce all'influenzato Meret e all'acciaccato Buongiorno, Conte lascia sfogare il Bologna concedendo giusto un palleggio improduttivo. Ad ogni conquista, poi, i suoi pirati si fiondano in verticale per colpire. Dopo un paio di prove generali con Lukaku e Neres, ecco lo 0-1: indecisione fatale di Lucumì su Lukaku, Anguissa fiuta la frittata e s'infila nel pertugio facendolo diventare voragine con la sua falcata prepotente. Vani i tentativi disperati di Miranda e Skorupski, il comodo deposito in rete a porta spalancata manda in estasi i cinquemila tifosi azzurri al seguito. Serata in salita per il Bologna, l'infortunio dello stesso Skorupski getta ulteriori ombre nefaste: cambio obbligato, dentro Ravaglia. Mai visto in tempi recenti un Bologna così impacciato in casa: Aebischer è rientrato da poco e non può avere la gamba dei giorni migliori, Ndoye non sfugge mai a Di Lorenzo, Orsolini gira al largo dopo l'iniziale “stecca” intimidatoria di Olivera. Ma è soprattutto Odgaard che fatica ad accendersi tra le linee, pressato in prima battuta da Anguissa e schermato dal sempre prezioso Lobotka. Per l'unico lampo bisogna attendere il tramonto della frazione, quando il destro di poco alto scoccato da Aebischer riscalda un po' il Dall'Ara. Che sia di buon auspicio per la ripresa? Chissà.
Lo è, eccome. Dopo lo stop, inizia un'altra partita. Il Bologna morde la ripresa con una faccia ben diversa, rinchiudendo il Napoli negli ultimi venti metri. Parte un assedio in piena regola, piovono palloni nell'area di Scuffet che trema subito sulla capocciata di Lucumì non ribadita in rete sul successivo mischione. E' un Bologna trasfigurato nell'identità, anche senza cambi. Conte si abbandona alla trincea con larghissimo anticipo, sperando che i tenori rossoblù continuino a essere poco ispirati davanti alla porta. Pia illusione: da Miranda a Odgaard, che ruba il tempo a Di Lorenzo e innesca il tacco da urlo di Ndoye, premiato dall'aiuto della traversa. Troppo bella per essere vera, l'ottava gemma stagionale del buon Dan. E ora sì, il Napoli trema. Baricentro che più basso non si può, Politano fa il terzino aggiunto, Neres scompare tra le fauci di Holm mentre Lukaku -solo soletto lassù- finisce prigioniero di una forma fisica in picchiata. Morale: i rossoblù ci credono, premono soprattutto a sinistra dove Miranda e Ndoye formano una catena debordante, impediscono agli avversari di mettere la testa fuori dall'area. Mica per qualche minuto: per un tempo intero. Merito anche di una condizione atletica scintillante, che consente di venir fuori alla distanza. Italiano butta dentro Cambiaghi e Castro, proprio il puntero argentino si ritrova sui piedi la chance della gloria dopo respinta superlativa di Scuffet sull'incornata di Holm ma un difetto di reattività salva Conte. Deviazione fuori di pochissimo e Napoli che tira il classico sospirone di sollievo. L'Inter resta a distanza, con gap invariato rispetto a inizio turno. Ma uscire indenni da Bologna, di questi tempi, è pur sempre una bella notizia. Applausi scroscianti accompagnano i rossoblù sotto la doccia. E' mancato quel pizzico di cinismo in grado di rendere storica questa bella notte di calcio, ma per come si era messa all'inizio il pareggio non va affatto disprezzato. Il Bologna c'è, batte l'ennesimo colpo e fa sapere a tutto il mondo che non mollerà un centimetro nella rincorsa ai suoi obiettivi. Orgoglio e soddisfazione: più squadra di così, non si può.
Di seguito, le pagelle della gara.
BOLOGNA (4-2-3-1)
Skorupski 6 (25' Ravaglia 6.5); Holm 7, Beukema 6.5, Lucumì 5.5, Miranda 7; Freuler 6.5, Aebischer 6; Orsolini 6 (77' Cambiaghi 6.5), Odgaard 6.5 (87' Fabbian s.v.), Ndoye 7.5 (87' Dominguez s.v.); Dallinga 5.5 (77' Castro 5.5). all.: Italiano 6.5
NAPOLI (4-3-3)
Scuffet 6.5; Di Lorenzo 5.5, Rrahmani 7, Juan Jesus 5.5, Olivera 6; Anguissa 7, Lobotka 6, McTominay 6.5 (70' Gilmour 5.5); Politano 6 (90+2' Ngonge s.v.), Lukaku 5.5, Neres 5 (74' Raspadori 6). all.: Conte (in panchina Stellini) 6
BOLOGNA-NAPOLI 1-1 (18' Anguissa; 64' Ndoye)
Francesco Piggioli
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