15/FEB/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna batticuore, Toro ribaltato al Dall'Ara: sono tre punti d'oro!

Un macigno sotto forma di tre punti.
Il Bologna esce dalla centrifuga del Dall'Ara stringendo in pugno una vittoria dal peso specifico incalcolabile. Succede tutto e il contrario di tutto in questa notte fradicia e avvincente, che dietro ogni angolo nasconde una sorpresa: peccato per il Torino, ma l'ultimo fiocco è rossoblù. Italiano inizia finalmente a riscuotere i crediti con la sorte adagiandosi sulla prestazione rock di un incontenibile Ndoye, a segno di fioretto e di rigore: è doppietta, proprio come col Venezia. In mezzo, a cavallo tra i due tempi, la grande illusione granata. Vlasic aggiusta una gara nata male, Elmas con la sua perla da fuoriclasse spinge il bottino verso gli ospiti che però non hanno fatto i conti con l'orgoglio del Bologna. La piega pare definitiva ma non lo è affatto. Pur distante dallo standard migliore, reso proibitivo dal campo inzuppato d'acqua che penalizza il suo palleggio più ricercato, la squadra di Italiano trova il 2-2 dal dischetto e mica s'accontenta. Spinge ancora, fino all'ultimo pallone, alla ricerca di un bonus che la deviazione maldestra di Biraghi su tiro di Castro trasforma in realtà proprio allo scoccare del 90'. Mille emozioni per il miglior epilogo possibile: successo e assalto alle vette che contano. Nella serata di San Valentino, batte forte il cuore rossoblù.
Incastro spartiacque, con posta in palio molto alta. Pur viaggiando a velocità diverse, Bologna e Torino hanno un motivo comune per non fallire l'appuntamento del Dall'Ara: dare continuità alle rispettive marce. Anzi, ad entrambe servirebbe proprio un bello scatto, perché questo è il punto preciso della stagione in cui la sabbia nella parte alta della clessidra inizia a calare vistosamente e i risultati di conseguenza pesano di più. Della rincorsa europea del Bologna si sa, mentre rischia di passare sottotraccia la recente tenuta granitica di un Toro imbattuto nel nuovo anno: avversario da maneggiare con cura per Italiano, chiamato ad archiviare la prova opaca di Lecce. Un piccolo acciacco del match winner dell'andata Dallinga cancella l'abituale ballottaggio con Castro, con quest'ultimo che si tiene stretta la maglia da titolare in attacco nel tentativo di riscattare la giornata da dimenticare vissuta a dicembre contro i granata (con tanto di rigore sbagliato). Alle sue spalle, stanti le assenze di Ferguson e Odgaard, avanza Pobega ad incrociar la spada con Casadei, neoacquisto del Toro all'esordio da titolare. Vanoli dà fiducia ad Adams come vertice alto del suo undici, in cui spiccano le frecce Lazaro e Karamoh ai lati. Scelta tattica in difesa: il più conservativo Walukiewicz la spunta su Pedersen, visto che il controllo di Dominguez è logica priorità. A centrocampo, piccola grande voragine: non c'è lo squalificato Ricci, metronomo e garante d'ordine. Ad infastidire inizialmente i granata, non a caso, è una presenza scomoda che s'aggira proprio su quelle mattonelle. Pobega crea scompiglio col suo vagare tra le linee ed è il simbolo del predominio rossoblù: dopo aver tuonato verso la porta con pronta risposta di Milinkovic-Savic, imbuca in profondità alla perfezione per Ndoye che fulmina Coco nello scatto e anticipa l'uscita un po' tardiva del portiere con un gran tocco morbido. E' così che il Bologna legittima una superiorità evidente e a tutto campo, perché se Ndoye dopo aver visto sfumare al VAR il rigore conquistato fattura a destra ecco che anche sull'altro lato Dominguez trova ottime combinazioni con l'arrembante Miranda (preferito a Lykogiannis). Mezzora senza storia, che il Toro è tuttavia bravo a scrollarsi di dosso con la reazione che precede l'intervallo. Come per incanto il Bologna perde riferimenti e distanze, in uno spezzone da incubo inaugurato dalla chance cestinata dalla premiata ditta Adams-Karamoh a tu per tu con Skorupski. Buona la seconda: Lucumì va in tilt e si fa infilare alle spalle dall'incursione di Maripan, segue respinta rivedibile di Holm e Vlasic ha così gioco facile nel risolvere la questione indirizzando all'angolo alto la palla del pareggio.
Allarme che risuona forte e chiaro sulla sponda rossoblù, anche perché senza un intervento stavolta decisivo di Holm sulla correzione sottomisura di Karamoh il primo tempo si chiuderebbe con uno svantaggio impossibile da spiegare. Italiano corre subito ai ripari inserendo Casale per lo spaesato Lucumì, ma ad incidere su questa fase sono più le mosse di Vanoli che al quarto d'ora libera Gineitis e soprattutto l'ultimo arrivato Elmas, per nulla bisognoso di ambientamento. Il primo pallone toccato è una delizia per gli occhi: tunnel secco in area a Beukema e pallonetto chic sull'uscita bassa di Skorupski, la rimonta granata è completa. Un guizzo, un goal: impatto da campione per l'ex Napoli. Il Bologna scorge i fantasmi ma non ci sta, proprio no. Serve il classico episodio per rimettersi in carreggiata e una bella mano la dà Casadei, che tampona Pobega in area con un tocco irruento. Nei dettagli che contano, ancora la firma del buon Tommy: assist e rigore procurato, che Ndoye s'incarica di spedire alle spalle di Milinkovic-Savic. Quinta rete del suo campionato e feeling crescente con la porta: se l'imprendibile ala svizzera aggiunge anche l'agognato fiuto del goal al già intrigante repertorio, Italiano può legittimamente gongolare. Venti minuti al traguardo, la pioggia concede tregua e tutti si riscoprono alla casella di partenza. Tanto casino per un nuovo equilibrio. Italiano e Vanoli frugano in panchina a caccia di risorse: il frizzante Cambiaghi entra e in men che non si dica testa i riflessi di Milinkovic-Savic con un bel destro deviato in angolo, poi dopo l'innesto di Fabbian sulla trequarti ecco il debuttante Calabria con Aebischer per rimpolpare difesa e mediana; sull'altro fronte, l'ex Masina e Biraghi ridisegnano la corsia mancina. Ma quest'ultimo, vecchio capitano della Fiorentina di Italiano, finisce per omaggiare in extremis l'antico maestro. Solito encomiabile lavoro ai fianchi di Castro, che si libera della guardia di Maripan e corona la sua prova di sacrificio lasciando partire il tiro che Biraghi sporca irrimediabilmente nella propria porta. E' tre a due, per controribaltone ed esplosione di gioia di un Dall'Ara che si riscopre roccaforte. Terza vittoria di fila in casa per questo Bologna sempre più affamato di gloria. Le dirette concorrenti sono avvisate: per l'Europa, ci sono anche i rossoblù. Sissignori.
Di seguito, le pagelle della gara.
BOLOGNA (4-2-3-1)
Skorupski 6; Holm 5.5 (87' Calabria s.v.), Beukema 5.5, Lucumì 5 (46' Casale 6.5), Miranda 6.5; Freuler 6, Moro 6.5 (87' Aebischer s.v.); Ndoye 7.5, Pobega 7 (81' Fabbian s.v.), B.Dominguez 5.5 (76' Cambiaghi 6.5); Castro 7. all.: Italiano 6.5
TORINO (4-2-3-1)
Milinkovic-Savic 5.5; Walukiewicz 6 (54' Pedersen 5.5), Maripan 6, Coco 5, Sosa 5.5 (81' Masina s.v.); Casadei 5, Linetty 5.5 (62' Gineitis 6); Lazaro 6 (81' Biraghi 5), Vlasic 6.5, Karamoh 5.5 (62' Elmas 7); Adams 5.5. all.: Vanoli 5.5
BOLOGNA-TORINO 3-2 (20' Ndoye, 37' Vlasic; 65' Elmas, 70' Ndoye rigore, 90' Biraghi autogoal)
Francesco Piggioli
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