18/AGO/2024Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna bello ma sprecone, l'Udinese strappa il pari: 1-1 al Dall'Ara

Più che discreta la prima, anche senza i tre punti.

Manca davvero solo lo squillo della vittoria ad Italiano. L'inaugurazione del suo Bologna fila via che è una delizia: la squadra piace, mastica calcio e macina occasioni (sprecandole), fa e sta meglio delle attese, domina senza discussioni in un primo tempo a senso unico che vede l'unico peccato nella mancata finalizzazione (vero Ndoye?) e deve aspettare quasi l'ora di gioco per graffiare. Ci pensa Orsolini dal dischetto, su rigore procurato da Erlic in mischia. Proprio quando il cammino pare in discesa, i rossoblù si divertono a complicarsi la vita: non basta il rigore generato dall'uscita avventata di Skorupski sui piedi di Payero, che pensa così di aver riscattato il penalty causato poco prima; lo stesso portiere polacco si mette però di traverso e ipnotizza Thauvin dagli undici metri, cancellando ogni debito. E proprio sul sospirone di sollievo rossoblù, ecco il secchio d'acqua gelida che nessuno si aspetta: angolo conseguente, Brenner azzecca l'unica giocata del suo pomeriggio indirizzando sulla testa di Giannetti il cross da cui sgorga un 1-1 che più beffardo non si può. Una chance, un goal: l'Udinese si fa bastare il minimo sindacale. Gran stacco in terzo tempo del centrale argentino, Dall'Ara ammutolito nonché condannato a rimpiangere la miriade di opportunità non colte e soprattutto gli erroracci sotto porta di Ndoye. Davanti agli occhi di Italiano riemergono allora quei fantasmi in zona goal che a Firenze gli sono costati un paio di trofei: malus da spazzare via in fretta, prima che diventi vizio.

Ciak, si gira. E si alza il sipario sul cantiere Bologna: tra classiche incognite del periodo, infortuni e mercato la posa dell'ultima pietra è ancora lontana. Ma da oggi si gioca per i punti e per brindare al suo debutto ufficiale sulla panchina rossoblù Vincenzo Italiano avrebbe proprio bisogno di una bella iniezione di fiducia. Magari, con le sembianze di una vittoria. Recuperati De Silvestri, Aebischer e Karlsson solo per la panchina; ai box restano Holm, Lucumì, El Azzouzi, Urbanski e il lungodegente Ferguson. A livello di formazione, fiducia a Lykogiannis a sinistra aspettando che Miranda completi l'ambientamento; l'unico volto nuovo rispetto all'anno scorso è Erlic, all'esordio dal 1' in coppia con Beukema. Gli acciacchi di Aebischer spianano la strada della titolarità a Moro, mentre le scelte sugli esterni alle spalle dell'unica punta Castro premiano Orsolini e Ndoye con Cambiaghi pronto a subentrare. Le ambizioni del Bologna al primo atto della storica stagione con Champions League incorporata devono però scontrarsi con quelle della bestia nera Udinese, imbattuta contro i rossoblù persino nell'anno di grazia chiuso pochi mesi fa. Dopo il grande spavento con salvezza conquistata solo all'ultima giornata nello spareggio di Frosinone, la famiglia Pozzo prova a voltar pagina affidando un copione nuovo di zecca al tedesco Kosta Runjaic, esordiente assoluto in Serie A. Scommessa a dir poco intrigante: sulla carta, più palleggio e qualità dopo stagioni di lotta e fatica. A cominciare se possibile proprio dal Dall'Ara, dove però mancano all'appello il partente Samardzic (ormai promesso sposo dell'Atalanta) e il veterano Alexis Sanchez fresco di romantico ritorno in Friuli dopo una carriera spesa ai massimi livelli internazionali ma ancora a corto di condizione. Brenner e Thauvin compongono il raffinato duo dietro all'ariete Lucca, la cintura mediana vede Lovric al fianco dello spauracchio Payero che quando incrocia il rossoblù si carica: due goal in altrettanti match nello scorso campionato. Dietro tocca proprio a Bijol (a lungo nel mirino di Sartori) guidare il terzetto bianconero. Le velleità di bel gioco dei friulani si fermano tuttavia alla carta, in campo non c'è traccia del cambio di rotta. Anche perché il Bologna azzanna la partita con la faccia giusta, cattiva e decisa. Il monologo rossoblù si abbatte sull'Udinese vecchio stampo: Orsolini sollecita subito Okoye sul primo palo, a seguire Moro raccoglie la sponda intelligente di Ndoye e calcia di poco a lato (con deviazione). Ma i veri e propri sprechi che gridano vendetta sono farina del sacco di Ndoye, che prima s'invola incontenibile in campo aperto su genialata di Orsolini ma non trova incredibilmente lo specchio a tu per tu con Okoye e poi apre troppo il piattone destro da ottima posizione. Centrare la porta sarebbe stato d'obbligo, in entrambi i casi. Il Bologna è bello ma non balla, come si suol dire.

Tra i rossoblù emerge nitido il nuovo mantra: assalti a ripetizione sugli esterni e cross dal fondo. Le ali di Italiano arano le fasce a più non posso, peccato che il volenteroso Castro e l'incursore Fabbian non riescano mai a trovare il tempo giusto per la gloria. Una piccola rivoluzione rispetto all'era Motta, ben poco votata al gioco aereo. E l'Udinese? Tira a campare appoggiandosi alle ante di Lucca, che nell'economia di una giornata difficile riesce di tanto in tanto a lavorare qualche pallone prezioso in uscita da dietro e a far respirare i suoi. La ripresa riempie d'inchiostro il tabellino nei primi venti minuti: rompe il ghiaccio Orsolini su rigore, pronta replica di Giannetti di testa. In mezzo, un altro rigore, stavolta per i friulani: ma Skorupski riesce a rovinare del tutto il pomeriggio allo spento Thauvin neutralizzando il suo tentativo. Il Bologna, che già in precedenza si era divorato un'altra palla goal con Orsolini murato da un prodigioso Okoye, si rifugia nei cambi. Aebischer e Cambiaghi rilevano rispettivamente Moro e lo stesso Orso, applauditissimo dal Dall'Ara; se il buongiorno si vede dal mattino, lo spartito di Italiano promette di esaltarlo a più non posso. Da segnalare nel finale un doppio debutto: Juan Miranda e Thijs Dallinga entrano a braccetto per gli ultimi scampoli, senza tuttavia possibilità di incidere. L'Udinese si limita a rinforzare gli ormeggi e Runjaic accartoccia col sorriso il suo primo punto italiano. Per l'estetica, citofonare più avanti. Neppure il Bologna disprezza questo pareggio, alla fine della fiera. La strada tracciata lascia ben sperare e intriga. A patto di eliminare in fretta tutti quegli sprechi.

 

 

Di seguito, le pagelle della gara.

 

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 6.5; Posch 5, Erlic 6.5, Beukema 6.5, Lykogiannis 6 (84' Miranda s.v.); Freuler 7, Moro 5.5 (76' Aebischer 6); Orsolini 7 (76' Cambiaghi 6), Fabbian 6, Ndoye 5.5 (89' Odgaard s.v.); Castro 6 (84' Dallinga s.v.).  all.: Italiano 6.5

 

UDINESE (3-4-2-1)

Okoye 6.5; Nehuen Perez 6, Bijol 6.5, Giannetti 7; Ehizibue 5.5, Lovric 5 (58' Karlstrom 6), Payero 6, Kamara 5.5 (82' Zemura s.v.); Thauvin 4.5 (76' Ekkelenkamp 6), Brenner 6 (82' Davis s.v.); Lucca 5.5.  all.: Runjaic 6

 

BOLOGNA-UDINESE 1-1 (57' Orsolini rigore, 68' Giannetti)

 

Francesco Piggioli

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