14/GEN/2024Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, che frenata! Rimonta da tre punti per il Cagliari

Che succede?

Il Bologna torna con le ossa rotte da Cagliari e incamera la seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Sarebbero tre, con i rigori fatali della Coppa Italia. Risuona un piccolo campanello d'allarme, per la prima volta nella stagione fin qui fiabesca dei rossoblù. Il Bologna non vince più, la magia pre natalizia che aveva spinto Posch e compagni in piena zona Champions League ha lasciato spazio a sconfitte, pareggi sofferti, rimpianti. E dire che il pomeriggio sardo si era aperto con l'illusione del rilancio, grazie al capolavoro di Orsolini. Un'illusione, per l'appunto: Petagna acciuffa il pareggio in men che non si dica, l'autorete del peggior Calafiori dell'anno completa la frittata nella ripresa. Tre punti d'oro per Ranieri, che risponde così al successo del Verona e rimette la testa fuori dalla zona retrocessione. Amarezza invece per Thiago Motta, pur condizionato da una valanga di alibi: troppe assenze da metà campo in su, troppe lacune nei ruoli chiave. Di gente come Ndoye e Saelemaekers questo Bologna fatica a fare a meno; per non parlare di Zirkzee, anima imprescindibile. Se mancano tutti insieme, apriti cielo o giù di lì.

Non c'è tempo da perdere, il giro di boa del campionato va approcciato a tutto gas per non disperdere quanto di buono fatto finora. Eppure, Thiago Motta vola a Cagliari con l'attacco ridotto all'osso; alla già nota mazzata della squalifica di Zirkzee si aggiunge infatti lo stop dell'ultim'ora di Saelemaekers (risentimento muscolare alla coscia destra) che va a sommarsi alle assenze dei lungodegenti Ndoye e Karlsson. Morale: scelte a dir poco obbligate. Dal 1' si rivede Van Hooijdonk nel cuore dell'attacco, con Orsolini e Urbanski a supporto. Ci si aggrappa ai supplenti, senza alternative. E proprio in concomitanza con un bivio importante, a cui si chiede un sussulto di riscossa dopo la frenata a cavallo di vecchio e nuovo anno: un solo pareggio raccolto a stento con il Genoa in mezzo al tracollo di Udine e alla pur beffarda uscita di scena dalla Coppa Italia. Le vittorie di Napoli e Lazio mettono quella pressione che i rossoblù devono dimostrare di reggere, anche perché l'impegno può sembrare facile solo di fronte a occhi superficiali. Guai a farsi fregare dalla classifica precaria di un Cagliari che in casa sa sempre farsi rispettare: non a caso, 12 dei quindici punti totali sono stati conquistati proprio all'Unipol Domus. Trasferta poi storicamente complicata per il Bologna, che in Sardegna non vince da dieci anni. Nelle ultime quattro gite, altrettante sconfitte. Tra emergenza e tabù, insomma, novanta minuti che non nascono esattamente sotto i migliori auspici. Non che Ranieri se la passi molto meglio, anzi. Anche il tecnico romano ha più di mezzo attacco fuori causa: Oristanio, Luvumbo, Shomurodov, Mancosu, Lapadula. Con Pavoletti disponibile ma acciaccato, Petagna diventa opzione quasi imposta dalle circostanze. Alle sue spalle giostra l'ex Viola, con Nandez avanzato sulla linea dei trequartisti. In difesa, Wieteska preferito a Goldaniga. Il Bologna si prepara a rispondere presente sul piano dell'atteggiamento, prevedibile un clima da battaglia. Aebischer al posto di Moro, ad esempio, è una mossa che va in questo senso. E la partenza incoraggia Thiago, perché i rossoblù si sintonizzano fin da subito sulle giuste frequenze. Urbanski è tra i più attivi e il suo tiro dal limite, sporcato da Dossena, impegna Scuffet. La mezzora iniziale evidenzia una netta supremazia del Bologna, consacrata dal vantaggio. Assolo straordinario di Orsolini, che con un gran movimento senza palla chiama il lancio di Posch e dopo aver sverniciato Augello a ridosso della linea di fondo inventa lo 0-1 con un tocco dolcissimo. Se non è il goal più bello della stagione rossoblù, poco ci manca. Del resto, l'assenza degli altri tenori offensivi impone più responsabilità all'Orso, autentica spina nel fianco della banda di Ranieri per tutto il primo tempo. Il Cagliari stringe i denti e resiste tra le difficoltà, spalmandosi anche con difesa a tre e centrocampo a cinque per garantirsi più copertura in attesa del classico episodio. Che puntualmente arriva, grazie al primo errore del fin lì inappuntabile Calafiori. Il difensore scuola Roma perde il duello fisico con Petagna in corsa e i meccanismi difensivi del buon Thiago, fondati ideologicamente sull'uno contro uno, saltano sul più bello. L'uscita disperata di Skorupski non può nulla: dribbling vincente e primo goal in campionato per il panzer dei sardi, che vede la luce dopo mesi di digiuno. Si scaldano animi e contesa, il sig.Manganiello mette mano ai cartellini. Dietro l'angolo c'è una ripresa che si annuncia infuocata.

Dopo l'intervallo Ranieri punta sulla freschezza di Azzi al posto del lacunoso Augello, mentre il Bologna prosegue sul canovaccio della prima parte. Motta ribadisce fiducia a Van Hooijdonk, pur reduce da 45' di grandi impacci nel dialogo tecnico con i compagni. C'è poco da fare, questo Bologna è stato costruito per tutt'altro tipo di centravanti e la voragine lasciata da Zirkzee si vede eccome. Le cose non migliorano nel secondo tempo. Ma i rossoblù vogliono i tre punti, l'ingresso di Fabbian per Aebischer è manifesto chiaro: una soluzione in più per assaltare l'area di Scuffet. In campo anche Lykogiannis, crossatore di professione. Mentre il Bologna manda messaggi, il Cagliari si affida alla prosa e concretizza. Super giocata che mai ti aspetti da Wieteska, sulla carta ruvido difensore ma raffinato fantasista per l'occasione: è il minuto 69, la sua finta più filtrante rasoterra lascia di stucco la retroguardia del Bologna e coglie in fallo Calafiori, che amplifica la sua giornata horror con l'autogoal. Si rompono le uova nel paniere di Thiago Motta, chiamato ora ad intensificare la pressione in avanti per provare a riprendere il risultato. Con un problema mica da ridere: gli uomini scarseggiano, di attaccanti di scorta nemmeno l'ombra. Visto che Van Hooijdonk si conferma corpo estraneo, tanto vale osare la carta del falso nove: dentro Moro a poco più di dieci minuti dalla fine, via ogni punto di riferimento alla difesa del Cagliari con Fabbian assaltatore incaricato. Quel vecchio volpone di Ranieri inizia a giocare col cronometro, spendendo tutti i cambi nell'intento di spezzare il ritmo. E il Bologna non va oltre un tentativo in mischia di Freuler ben parato da Scuffet. Il tiraccio alle stelle di Ferguson a ridosso del novantesimo fa evaporare anche le ultime speranze. Un punto nelle ultime tre partite, la frenata è nei fatti e nei numeri. A Thiago Motta serve recuperare soluzioni, singoli, autostima. Ora, se non altro, gli impegni della Fiorentina in Arabia per la Supercoppa scavano una sosta di due settimane nel calendario. Mai stop fu così benedetto.

 

 

Di seguito, le pagelle della gara.

 

CAGLIARI (4-3-2-1, dal 46' 3-5-1-1)

Scuffet 6.5; Zappa 6, Wieteska 7, Dossena 6.5, Augello 5 (46' Azzi 6.5); Sulemana 6, Prati 5.5, Makoumbou 6.5 (90+4' Deiola s.v.); Nandez 7 (82' Di Pardo s.v.), Viola 5.5 (86' Jankto s.v.); Petagna 7.5 (90+4' Pavoletti s.v.).  all.: Ranieri 7

 

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 6; Posch 6, Lucumì 6, Calafiori 4.5, Kristiansen 5 (66' Lykogiannis 5.5); Aebischer 5.5 (66' Fabbian 5.5), Freuler 6.5; Orsolini 6.5, Ferguson 5, Urbanski 5.5; Van Hooijdonk 5 (78' Moro s.v.).  all.: Thiago Motta 5.5

 

CAGLIARI-BOLOGNA 2-1 (24' Orsolini, 31' Petagna; 69' autogoal Calafiori)

 

Francesco Piggioli

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