4/GIU/2023Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, dolce sipario a Lecce: Ferguson al fotofinish regala il nono posto

Pazza notte salentina, il Bologna esce dalla centrifuga e si riscopre nono.

Finiscono come meglio non potrebbero i novanta minuti del Via del Mare. Dopo una partita vissuta sulle montagne russe, tra svantaggi e rimonte in serie, i rossoblù timbrano il sorpasso definitivo all'ultima azione disponibile con una magia di Ferguson. Destro a giro dello scozzese, palla che bacia il palo e s'insacca: lo scatto finale è quello buono, il 2-3 consente al Bologna di mettersi dietro Torino e Monza. Dopo quattro anni, è parte sinistra della classifica a fine campionato. Con la ciliegina del record assoluto di punti. Il sorrisone sincero e spontaneo di Thiago Motta al triplice fischio racconta tutto: ripensando agli inizi, chi l'avrebbe mai detto?

Sipario salentino con orizzonti intriganti per il Bologna, che vincendo chiuderebbe al nono posto e al tempo stesso manderebbe in frantumi una coppia di record storici: i 51 punti raccolti da Pioli nel 2012 e i 52 messi assieme da Guidolin nel 2002, vetta mai più toccata dai rossoblù in Serie A. Da un paio di giorni non c'è più l'Europa nel mirino, dal momento che il colpaccio della Fiorentina a casa Sassuolo ha spazzato via ogni residua opportunità di Conference League. Thiago Motta ritrova quel Lecce contro cui nel girone di andata ottenne la sua prima vittoria da allenatore del Bologna, ma più che sul passato tiene fisso lo sguardo sul futuro. Salvo clamorosi ribaltoni, ancora a tinte rossoblù. Vietato mollare proprio all'ultima curva, la voglia di coronare nel modo migliore questa bella cavalcata deve tenere vivi animo e corpo fino al rompete le righe. All'assenza annunciata dello squalificato Dominguez si aggiunge lo stop in extremis del collega Schouten, fermato da un risentimento al flessore della coscia sinistra. Mediana dunque rinnovata e almeno sulla carta speculare, in cui Medel (all'ultima in rossoblù) agisce da vertice basso con Aebischer e Moro ai lati. In attacco, ennesima conferma per Arnautovic: anche sulla sua esperienza bolognese potrebbero scorrere i titoli di coda al Via del Mare. Completano il tridente il rientrante Orsolini e Barrow, preferito a Sansone. Il Lecce ritrova capitan Hjulmand, puntello imprescindibile davanti alla difesa, e presenta due ali pure come Strefezza e Banda nel consueto 4-3-3. Il centravanti è Colombo, autore del rigore decisivo per la salvezza dei salentini una settimana fa a Monza. Il sedicesimo posto in classifica è ormai scolpito nella pietra per i padroni di casa: l'ultima fatica dell'anno non può né migliorare né peggiorare il piazzamento, a Baschirotto e compagni resta un buon congedo dai propri tifosi come unico obiettivo. Lo stimolo sembra bastare e avanzare nei primissimi scorci, che vedono il Lecce attivissimo. Un gran tiro scagliato direttamente dalla fascia da Gallo obbliga Skorupski a superarsi già dopo pochi istanti, mentre Strefezza e Banda premono forte sull'acceleratore sulle corsie laterali. Proprio una combinazione tra i due esterni di Baroni genera il meritato vantaggio giallorosso: Strefezza sgasa a destra e appoggia con intelligenza a rimorchio per Banda, bravissimo a fulminare Skorupski con un rasoterra ad alto coefficiente di difficoltà. Gran bella trama, ma difesa rossoblù già in versione balneare. Il faro tra le tenebre di Thiago Motta -manco a dirlo- si chiama Marko Arnautovic. Il totem austriaco prova a sdoppiarsi in fase di costruzione, tenendo fede alla fama di centravanti con piedi da trequartista. E riuscirebbe anche a firmare l'immediato pareggio con un diagonale da manuale in area, vanificato però dal fuorigioco di Orsolini nella stessa azione. Il vuoto lasciato lì nel mezzo da Schouten e Dominguez si rivela vera e propria voragine, al Bologna mancano filtro nella propria metà campo e idee quando si tratta di impostare: Medel è ormai lontano parente del signor mediano che fu, Aebischer e Moro girano al largo e non ingranano. Sul fronte leccese invece lo spauracchio è sempre Banda, che fa vedere le streghe al malcapitato Posch. La squadra di Baroni mantiene un controllo tecnico ed emotivo sul match, l'1-0 all'intervallo rappresenta il giusto premio.

Alla ripresa Baroni lascia negli spogliatoi Colombo e inserisce Ceesay, adatto alla gara di contropiede che evidentemente si aspetta ora il tecnico dei salentini. Al Bologna toccano invece compiti di rimonta negli ultimi 45' della stagione. E allo scoccare dell'ora di gioco la missione va in porto, grazie alla prima intuizione positiva di Barrow in tutta la partita: cross col contagiri per la testa di Arnautovic, torsione perfetta del n°9 e palla in fondo al sacco. Doppia cifra in campionato per re Marko, che agguanta il traguardo per eccellenza dei bomber anche in una stagione tormentata dagli infortuni. Raggiunto il pareggio con mezzora da giocare, il Bologna cova adesso piani di ribaltone. Lì, a portata di mano, c'è un nono posto da non bistrattare. L'assist confezionato non evita comunque la sostituzione a Barrow, rimpiazzato da Ferguson. Esce anche un appannato Orsolini: dentro Sansone. E arrivano minuti per il giovane Pyyhtia, in campo al posto di Medel che chiude qui la sua avventura rossoblù. Fase dominata dall'equilibrio, a sensazione chi scatta mette le mani sui tre punti. De Silvestri per Posch e Zirkzee per lo stremato Arnautovic sono le mosse finali del Bologna. L'uscita di scena del fuoriclasse austriaco lascia dietro di sé una scia di punti interrogativi: ultima volta con la maglia rossoblù? Chi vivrà, vedrà. La scelta di Thiago Motta ha comunque effetti sciamanici, perché al primo pallone toccato il neo entrato Zirkzee fa centro. Servito puntualmente da Pyyhtia, l'eccentrico puntero olandese incrocia col mancino sotto le gambe di Baschirotto e impallina Falcone. Esplode la festa sotto lo spicchio di Via del Mare occupato dai duecento tifosi rossoblù al seguito, il secondo goal in campionato di Zirkzee regala di fatto due posizioni in classifica al Bologna. Finita qui? Manco per idea. Proprio all'imbocco del rettilineo finale Oudin pesca il classico goal della domenica su cross lungo di Maleh: staffilata volante davvero imprendibile per Skorupski ed ecco che riaffiorano i rimpianti rossoblù. Thiago Motta si prepara già a masticare amaro, la partita perde ogni parvenza di razionalità con le squadre ormai lunghe e stanche, Blin si divora addirittura il controribaltone a tu per tu con Skorupski. Può succedere di tutto. Succede che Ferguson indovina l'angolo da mille e una notte, sull'ultimo pallone del campionato del Bologna. Dolce sipario salentino.

 

Di seguito, le pagelle della gara.

 

BOLOGNA (4-3-3)

Skorupski 6.5; Posch 5 (74' De Silvestri 6), Bonifazi 5.5, Lucumì 5, Cambiaso 6; Moro 6.5, Medel 5.5 (61' Pyyhtia 6.5), Aebischer 6; Orsolini 5 (61' Sansone 6.5), Arnautovic 7 (74' Zirkzee 7), Barrow 6 (61' Ferguson 7).  all.: Thiago Motta 7

 

LECCE (4-3-3)

Falcone 6; Gendrey 5.5, Baschirotto 5, Umtiti 6 (90' S.Romagnoli s.v.), Gallo 6.5 (69' Pezzella 6); Blin 5 (90' Persson s.v.), Hjulmand 5.5, Oudin 7; Strefezza 6.5, Colombo 5.5 (46' Ceesay 5.5), Banda 7 (55' Maleh 6.5).  all.: Baroni 6

 

LECCE-BOLOGNA 2-3 (17' Banda; 60' Arnautovic, 81' Zirkzee, 88' Oudin, 90+6' Ferguson)

 

Francesco Piggioli

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