11/DIC/2024 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
351
Bologna, il punto dell'orgoglio a Lisbona: il Benfica non passa

Resistenza rossoblù.
Il Bologna rientra dal Portogallo con un pareggio che probabilmente servirà a poco, ma l'onore è salvo. Secondo punto in Champions, il passettino del Da Luz tiene in vita Italiano con il conforto dell'aritmetica: sì, perlomeno tra un mese al Dall'Ara contro il Borussia Dortmund sarà partita vera. Per la qualificazione, il menù impone due vittorie e un'infinita dose di fortuna negli incastri dei risultati altrui: sì, qualcosa di molto simile a un'utopia. Meglio concentrarsi su altro, dopo aver raccolto tutte le buone impressioni lasciate sul prato portoghese. Si poteva vincere, ma si poteva anche perdere contro un Benfica non irresistibile eppure sornione sotto la guida dei santoni argentini Otamendi e Di Maria. Finisce a reti bianche e, considerati valore più blasone avversari, questo rimane ad oggi l'unico timido raggio di luce del cammino europeo dei rossoblù. Meglio di niente, molto meglio del solito.
Uno scatto d'orgoglio, per non fare la figura degli imbucati alla festa e soprattutto per non abbandonarla ufficialmente con due turni d'anticipo. E' quello che il Bologna chiede alla prima delle due trasferte a Lisbona, nel catino glorioso del Da Luz, tana del Benfica. Se Bruno Lage insegue la qualificazione con tanto di sbirciata al red carpet delle prime otto, ad Italiano serve almeno un punto per essere certo di sopravvivere e non trasformare in amichevoli di lusso gli appuntamenti con Borussia Dortmund e Sporting. Quasi nulle le chance di acciuffare i playoff, per rimescolare le carte servirebbe un'impresa col botto in Portogallo. Difficilissima, non impossibile. Specie guardando all'ultimo mese di campionato, con i rossoblù sconfitti solo all'Olimpico dalla Lazio in una gara viziata dall'espulsione precoce di Pobega: per il resto, solo gioie miscelate ad ottime sensazioni. La Champions è però un capitolo e una storia a parte, questo Skorupski e compagni lo hanno imparato sulla propria pelle. C'è un filo di speranza, ma anche tanto realismo: la formazione riflette questo duplice stato d'animo, con molti big risparmiati in chiave Fiorentina. Gente come Lucumì, Freuler, Ndoye e Castro resta inizialmente a guardare; vetrina speciale per i vari Casale, Urbanski, Fabbian e Dallinga. L'assenza di Orsolini offre un'opportunità dal 1' a Iling-Junior, mentre la voragine aperta a sinistra dal doppio forfait di Lykogiannis e Miranda impone soluzioni d'emergenza. La supplenza va a Holm, con Posch di nuovo titolare della corsia opposta. Si rivede dal via anche capitan Ferguson, a caccia di minuti e miglior condizione. Nel solito 4-3-3 del Benfica spicca come fiore all'occhiello il tridente offensivo imperniato proprio sull'antico oggetto dei desideri rossoblù quando c'era da sostituire Zirkzee: Vangelis Pavlidis. Ad affiancarlo, lo stagionato ma sempre prelibato Angel Di Maria e il bomber di coppa Kerem Akturkoglu (già a quota tre). Superato il brivido iniziale del goal annullato a Pavlidis per evidente fuorigioco dopo malinteso tra Beukema e Casale, il Bologna disputa probabilmente il miglior primo tempo della sua campagna europea. Sciolto e qualitativo il palleggio rossoblù, con picchi di controllo davvero notevoli che raffreddano l'entusiasmo solitamente temibile del Da Luz. Senza esagerare, i venti minuti iniziali sono un vero e proprio monologo. Ma l'unica occasionissima, agli albori, capita sui piedi di Dallinga: un grande classico. E non c'è verso di sbloccarsi, per il centravanti olandese: il tentativo di dribblare Trubin non va a buon fine, palla goal che sfuma. Il Bologna continua a trovare ampiezza con Urbanski e coinvolge molto Fabbian, bravo a farsi pescare tra le linee e al tempo stesso a schermare la regia di Florentino. Morale: il Benfica ruggisce solo quando riesce a lucidare la lampada sopraffina del genio Di Maria, che chiama Skorupski alla prima e unica parata della frazione ad un passo dall'intervallo. Il tramonto del primo tempo è l'unica parentesi favorevole ai padroni di casa, ancora vicini al vantaggio con un'incursione più tiro di Carreras stoppato dal muro provvidenziale di Beukema. Bel Bologna, del resto non esiste margine d'errore: i risultati sugli altri campi alzano a quota 8 la soglia di sopravvivenza, l'ennesima sconfitta certificherebbe l'uscita di scena anticipata dei ragazzi di Italiano.
Decisamente aggressivo e tonico il rientro in campo del Benfica, che aumenta i giri del motore per provare a mettere alle strette la difesa rossoblù. Il Bologna capisce che è giunto il momento di stringere i denti e si rifugia tra le braccia di Skorupski, monumentale come da abitudine in Champions: la paratissima su Pavlidis con cui rimedia a un precedente errore in uscita è da album dei ricordi a fine carriera. Non rinuncia comunque ad offendere quando può, il Bologna, pur non spaventando particolarmente Trubin. Per lo spezzone finale Italiano si gioca il tutto per tutto: cercasi colpaccio, non c'è nulla da perdere. Dentro tutti insieme Lucumì, Freuler, Pobega e Ndoye: poker d'assi. Risponde Lage togliendo Akturkoglu e Pavlidis, entrambi sottotono: al loro posto Beste e Amdouni. Si surriscaldano gli animi, Otamendi e Di Maria provano ad esibire i rispettivi curricula in senso intimidatorio con stile da boss di periferia ma il sig.Petrescu non si fa impressionare e tiene il match in pugno. Il Benfica forza i tempi e alza la pressione, Skorupski sforna un altro miracolo in risposta a mano aperta ad Amdouni dopo che Ferguson si era immolato sul sinistro a colpo sicuro di Di Maria dalla mattonella prediletta. Partita tanto accesa quanto aperta, perché anche il Bologna predispone l'artiglieria in vista degli assalti finali. Il pareggio, in fondo, serve poco a tutti. Le sfuriate conclusive sono esclusiva del Benfica, che aggiunge anche l'ex viola Arthur Cabral al pacchetto offensivo con il Bologna viceversa aggrappato con tutte le forze alla vita sui mischioni che precedono il triplice fischio. La Champions rossoblù è giunta quasi sicuramente ai titoli di coda. Ma no, non finisce stasera.
Di seguito, le pagelle della gara.
BENFICA (4-3-3, dall'80' 4-2-3-1)
Trubin 6.5; Bah 6, Araujo 7, Otamendi 5.5, Carreras 6.5; Aursnes 6, Florentino 6, Kokcu 5.5 (80' Cabral s.v.); Di Maria 6.5, Pavlidis 5.5 (72' Amdouni 6.5), Akturkoglu 5 (72' Beste 6). all.: Lage 6
BOLOGNA (4-2-3-1)
Skorupski 7; Posch 6 (88' Corazza s.v.), Beukema 6.5, Casale 6 (72' Lucumì 6), Holm 6; Moro 6 (72' Freuler 6), Ferguson 6.5; Urbanski 5.5 (72' Ndoye 5.5), Fabbian 6 (72' Pobega 6), Iling-Junior 6; Dallinga 5.5. all.: Italiano 6
BENFICA-BOLOGNA 0-0
Francesco Piggioli
In Euro a Belgrado, Virtus battuta dal Maccabi: 77-67
22 Mar. 2025 - Redazione
Continua la serie di sconfitte per la Virtus Bologna in Eurolega. Sul neutro di Belgrado, nella trentesima giornata, la formazione di Ivanovic perde 77-67 contro il Maccabi Tel Aviv e dura appena un quarto (17-15 dopo i primi ...
Nel testacoda la Virtus affonda sotto i colpi di Parthenope 93-88
17 Mar. 2025 - Redazione
La Virtus subisce al PalaBarbuto una sconfitta inaspettata contro Napoli, ultima in classifica, perdendo con un punteggio di 93-88. La squadra bianconera non e' riuscita ad arginare, in una partita senza difese , all'americana, una ...