11/MAG/2024 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, la grande bellezza: trionfo a Napoli e Champions ad un soffio!
Polvere di Champions League.
Il campionato del Bologna è giunto davvero ad un passo dalla Storia, con la “S” rigorosamente maiuscola. Thiago Motta continua imperterrito a collezionare scalpi eccellenti e quel che resta del Napoli campione d'Italia in carica non può certo sfuggire alla regola. E' colpaccio rossoblù al Maradona, con Ndoye e Posch a mettere le cose in chiaro già dopo dodici minuti: 0-2 e tre punti che sfrecciano subito verso le due Torri. Il rigore parato da Ravaglia a Politano aggiunge epica ed esalta la magia del cammino del Bologna, ma al tempo stesso suona come pietra tombale sulla deprimente stagione del Napoli. La passeggiata della truppa di Thiago sulle macerie azzurre rende proibitiva la rincorsa a quell'ultimissimo pass europeo che sarebbe comunque poco più di un pannicello caldo adagiato su un percorso a dir poco scadente. Resettare tutto e in fretta, non c'è alternativa per un Aurelio De Laurentiis costretto ad assistere al passo forse decisivo verso la Champions League di quel Bologna che non troppi anni fa definì “minuzzaglia”. Si chiude idealmente un cerchio, sulle sponde rossoblù. Corsi, ricorsi e intrecci che solo il calcio sa regalare.
Vedi Napoli e poi chissà. La terzultima fatica stagionale è evidenziata in rosso sul programma del Bologna: vincere al Maradona significherebbe quasi sicuramente Champions League. In caso di mancato successo della Roma nello scontro diretto di Bergamo, addirittura con il sigillo della matematica. Può essere un ideale passaggio di consegne tra rivelazioni, con gli azzurri mai davvero in corsa per confermarsi dopo lo storico scudetto dell'anno scorso. Nella fallimentare stagione in cui sono incappati Osimhen e compagni, la qualificazione alla Conference League rappresenta l'ultimo aggancio possibile con l'Europa: rimanere addirittura fuori dalle coppe da campioni d'Italia in carica sarebbe un'onta incancellabile in odor di record negativo. Calzona recupera Kvaratskhelia e lo rimette al fianco di Osimhen, nella speranza che dalla lampada esca in qualche modo il genio; senza Zielinski, a centrocampo tocca a Cajuste come mezzala sinistra. Se il Napoli cerca un sussulto d'orgoglio, Thiago Motta ha un appuntamento con la storia. E si appoggia ovviamente a Zirkzee, quasi sempre letale contro le big: il Maradona gli porta anche bene, visto che proprio qui un anno e mezzo fa segnò il suo primo centro in maglia rossoblù. Dietro alle spalle rassicuranti del puntero coi riccioli si scorgono parecchie novità. A partire dalla porta, dove Ravaglia viene preferito a Skorupski. Spicca poi la presenza di Urbanski nella batteria mediana, con esclusione tanto di El Azzouzi quanto di Fabbian. La presenza di Odgaard va infine a delineare un autentico tridente d'attacco, avendo egli caratteristiche più offensive di Saelemaekers. Ancora panchina per Orsolini: al suo posto galoppa Ndoye, ma contrariamente alle attese partendo da sinistra. Primo tempo deluxe del Bologna, Thiago Motta ripete la lezione di Roma anche al cospetto dei campioni d'Italia. Partita più aperta rispetto alle ultime due con Udinese e Torino, come da copione: i rossoblù ci si tuffano dentro senza esitazione. Ne esce una meraviglia per gli occhi, un calcio al tempo stesso futuristico e concreto. Di più: letale. Il dominio lascia subito tracce indelebili sul Napoli e sul match. Tutto parte da un tentativo di Zirkzee murato col corpo da Rrahmani: raccoglie Odgaard, che pennella sul palo lungo per l'incornata vincente di Ndoye. Eccolo qui, l'attesissimo primo goal in Serie A dell'ala svizzera. Pomeriggio immediatamente sui binari giusti per il Bologna, che per ideologia non può però accettare una gara di gestione e contenimento. Insistere, sempre. E il vangelo di Thiago inaugura subito un'altra pagina di gloria. Corner di Ndoye, Calafiori prolunga e Posch insacca ancora di testa. Altro giro, altra prima volta in stagione. Tutto l'attacco coinvolto nella prima rete, combinazione tra difensori sulla seconda: come si disinnesca, questo Bologna dalle mille risorse? Non chiedetelo a Calzona, ammutolito e incredulo davanti alla sua panchina. Napoli sotto shock dopo un quarto d'ora da incubo, ma un episodio potrebbe rimetterlo in partita in men che non si dica. Osimhen conquista il classico “rigorino”, il tocco di Freuler sembra davvero leggero: il sig.Pairetto assegna senza bisogno del VAR, ma l'ormai conclamato specialista Ravaglia ipnotizza Politano dal dischetto. Secondo rigore parato in stagione, dopo quello di Lautaro in Coppa Italia. Mica male, per una presunta riserva. Non sembra decisamente giornata per il Napoli, che riesce perlomeno a smorzare l'onda rossoblù. L'inerzia sorride ora ai padroni di casa, ma né la capocciata alta di Olivera su angolo né il destro di poco sopra la traversa di Lobotka riescono a ridurre lo svantaggio. Il Bologna esce allora indenne da questa fase e piazza di nuovo le mani sul volante, controllando giochi e manovre. Calafiori e Lucumì concedono le briciole a Osimhen, Freuler detta i tempi in mezzo, Aebischer e Urbanski si sdoppiano tra le linee. Manifesta superiorità all'intervallo.
L'uscita dai blocchi rabbiosa da parte del Napoli nel secondo tempo è prevedibile, Ravaglia deve superarsi per negare la gioia al solito sinistro da fuori di Politano. Il Bologna si rintana un po' troppo dietro la metà campo, Thiago fiuta il pericolo e rivoluziona subito le fasce. Orsolini e Saelemaekers rilevano Odgaard e Ndoye: più freschezza sui lati, anche e soprattutto in previsione degli spazi che possono aprirsi in contropiede. Pronta la risposta di Calzona, con Ngonge per un fischiatissimo Politano. Come da lettura mottiana, le necessità stringenti obbligano il Napoli a lasciarsi praterie alle spalle. Su uno scenario del genere proprio il neoentrato Saelemaekers innesca Zirkzee, voglioso di banchettare: diagonale velenoso, il riflesso di Meret tiene in vita gli azzurri. La gara ora s'infiamma, sul ribaltamento di fronte Ngonge verticalizza alla perfezione per Osimhen che calcia a colpo sicuro trovando però l'impercettibile ma provvidenziale deviazione in angolo di Ravaglia. Esulta come se avesse segnato, il portierino rossoblù: e ha ragione da vendere. Scocca l'ora di Fabbian per Urbanski, entra anche Castro per un dolorante Zirkzee; condizioni da valutare in vista della Juve, ma a sensazione il problema al flessore non pare banale. Sì, il suo campionato potrebbe chiudersi qui. Una piccola ombra che può davvero poco contro lo squarcio di luce generato dal triplice fischio di Pairetto. Manca solo la conferma aritmetica, la sostanza c'è da un pezzo. Il Bologna sta per uscire a sentir la musichetta.
Di seguito, le pagelle della gara.
NAPOLI (4-3-3)
Meret 6; Di Lorenzo 4, Rrahmani 5.5, Juan Jesus 5, Olivera 5 (82' Mazzocchi s.v.); Anguissa 4 (82' Traoré s.v.), Lobotka 5.5, Cajuste 5 (72' Raspadori 5.5); Politano 5 (62' Ngonge 6), Osimhen 6, Kvaratskhelia 4.5 (82' Simeone s.v.). all.: Calzona 4.5
BOLOGNA (4-3-3)
Ravaglia 9; Posch 7.5, Lucumì 7.5, Calafiori 7, Kristiansen 7; Aebischer 7.5, Freuler 6.5 (83' El Azzouzi s.v.), Urbanski 6.5 (72' Fabbian 6.5); Odgaard 7 (57' Orsolini 6), Zirkzee 6.5 (72' Castro 6), Ndoye 7.5 (57' Saelemaekers 6.5). all.: Thiago Motta 9
NAPOLI-BOLOGNA 0-2 (9' Ndoye, 12' Posch)
Francesco Piggioli
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