11/MAR/2023Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, niente goal ma buon punto: è 0-0 con la Lazio

Un sorriso a reti bianche. 

Piace questo Bologna leggero e sbarazzino, convincono il suo coraggio e le sue trame. Il pareggio imposto alla Lazio terza in classifica nella sfida simbolo dell'indimenticato doppio ex Sinisa Mihajlovic è di quelli che lasciano intravede il bicchiere mezzo pieno, perché al netto di qualche rimpianto per un paio di nitide occasioni non concretizzate la crescita collettiva è tangibile sotto ogni punto di vista. Thiago Motta incarta anche un maestro come Sarri costringendolo ad una logorante partita a scacchi in cui nessuno può permettersi di sbagliare una mossa. E di errori non se ne vedono. Sul prato del Dall'Ara affiora tuttavia un caso sempre più rumoroso e scomodo: Marko Arnautovic, con i suoi zero minuti all'attivo per la seconda partita di fila. Impossibile far finta di niente, trattandosi pur sempre del giocatore più rappresentativo e iconico dell'intera rosa nonché del capocannoniere rossoblù con otto reti. Il Bologna, tra l'altro, chiude la seconda gara consecutiva senza segnare: non succedeva dai primi due turni della gestione Thiago Motta, tra settembre e ottobre. La sensazione? Solo risultati inattaccabili terranno il tecnico italo-brasiliano al riparo dal vento della critica, se la scelta di non affidarsi al panzer austriaco dovesse arricchirsi di nuove puntate nelle prossime giornate. 

Sotto i riflettori del Dall'Ara c'è in palio l'Europa, in duplice veste. La nobile Champions League è sempre più nel mirino della Lazio, che vincendo si porterebbe al secondo posto grazie al capitombolo dell'Inter a La Spezia; un pensiero all'intrigante Conference League continua a farlo anche il Bologna, deciso ad archiviare la sconfitta di Torino alla voce “incidenti di percorso”. I rossoblù possono contare su un trend favorevole, visto che in casa contro i biancocelesti sono in serie positiva aperta: due vittorie e un pareggio negli ultimi tre incroci all'ombra delle Due Torri, dove il successo laziale manca ormai dal 2018. Conoscendolo, Thiago Motta preferisce certamente concentrarsi sull'attualità. Per il suo Bologna, ad esempio, la doppia assenza di Dominguez e Orsolini (entrambi acciaccati) è mazzata mica da poco. L'esclusione di Arnautovic è invece pura scelta tecnica: roba da segnalazione alle autorità fino a qualche mese fa, ordinaria amministrazione nel regime ultrademocratico instaurato dal buon Thiago. Così è, anche se non vi pare. In panchina pure l'altro centravanti naturale (Zirkzee), come perno offensivo ancora spazio dal 1' a Barrow con Aebischer e Kyriakopoulos a completare un cervellotico tridente. In difesa si riprende il posto Soumaoro al fianco di Lucumì, a centrocampo Moro si aggiudica il ballottaggio con Medel. Attacco leggero anche per la Lazio, costretta a rinunciare all'infortunato Immobile: supplenza assegnata in partenza a Felipe Anderson, con interpretazione del ruolo naturalmente molto diversa in un prevedibile gioco di scambi di posizione con i colleghi Pedro e Zaccagni. Vecino confermato in cabina di regia a spese di Cataldi dopo l'esaltante prova di Napoli, ai suoi lati i tenori Milinkovic e Luis Alberto. Il Bologna spende subito l'arma del pressing alto, sorprendendo inizialmente Sarri; quando però i biancocelesti riescono a infilarsi tra le linee di Motta sono potenziali dolori, vedi imbucata magistrale di Luis Alberto dalla trequarti per Pedro che incrocia fuori di poco col destro. Fase centrale un po' contratta da parte dei rossoblù, che però alla prima sgasata fanno tremare Provedel. Kyriakopoulos raccoglie un pallone vagante sul lato sinistro dell'area e recapita un assist solo da spingere in rete sulla testa di Ferguson, che da due passi centra il palo. Occasione gigantesca, rimpianti a non finire. Bologna ora in fiducia, segue subito azione alla mano condotta da Moro che appoggia per Barrow: tiro forte sul primo palo, gran riflesso di Provedel. Skorupski ammira da lontano e non vuole essere da meno, così sul ribaltamento di fronte mura prima Luis Alberto e poi Felipe Anderson. Doppia parata ravvicinata che vale un goal. Prima parte frizzante, a cui è mancato solo l'acuto. 

Approccio convincente del Bologna, la solita manovra che nasce da una fascia e muore nell'altra genera un pericolo serio per Provedel. Da Posch a Kyriakopoulos, che incrocia sul palo lungo sfiorando il bersaglio grosso. Disappunto per il laterale greco, autore comunque di un ottimo spezzone iniziale ma primo sacrificato per ragioni tattiche: dopo dieci minuti, infatti, Thiago Motta decide di appesantire l'attacco con Zirkzee e sposta Barrow largo a sinistra. Niente Arnautovic, ancora una volta. Segue mini rivoluzione in mediana, dentro l'esperienza di Medel e la freschezza di Pyyhtia: fuori Schouten e Moro. Anche la prima mossa di Sarri riguarda il centrocampo, dove Basic rimpiazza Luis Alberto. Non succede granché in questa parentesi potenzialmente decisiva, allora Motta si gioca la carta Soriano (fuori Aebischer) mentre Sarri sgancia Cancellieri al posto di Pedro. Dal nulla, all'improvviso, la fiammata: palla che vaga nella terra di nessuno sulla trequarti, Barrow va col destro a giro e sfiora un goal da cineteca indirizzando a millimetri dall'incrocio dei pali. Provedel è assolutamente battuto, brividi biancocelesti. Finisce così alle cronache l'ultima emozione, l'equilibrio regge fino all'ultimo dei tre minuti di recupero concessi dal sig.Maresca. Buon punto per tutti, in fin dei conti. 

 

Di seguito, le pagelle della gara. 

 

BOLOGNA (4-3-3)

Skorupski 7; Posch 6, Soumaoro 7, Lucumì 6.5, Cambiaso 6.5; Ferguson 5.5, Schouten 6 (62' Medel 6), Moro 6 (62' Pyyhtia 6); Aebischer 6 (80' Soriano s.v.), Barrow 6.5, Kyriakopoulos 6.5 (57' Zirkzee 5.5).  all.: Thiago Motta 6.5

 

LAZIO (4-3-3)

Provedel 6.5; Lazzari 6, Casale 6, Romagnoli 6.5, Hysaj 6; S.Milinkovic-Savic 5, Vecino 6, Luis Alberto 6.5 (64' Basic 6); Pedro 6 (80' Cancellieri s.v.), Felipe Anderson 5.5, Zaccagni 5.  all.: Sarri 6

 

BOLOGNA-LAZIO 0-0

 

Francesco Piggioli

 

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