28/FEB/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
223
Bologna, notte da favola e addio al tabù Milan! Castro e Ndoye rimontano Leao

L'inchiostro aspettava impaziente il suo turno da 23 lunghi anni.
Il Bologna si regala un'altra notte fiabesca e ne approfitta per scrivere una grande pagina di storia. Santi Castro e Dan Ndoye spazzano via l'illusione rossonera firmata Rafa Leao e frantumano quel che resta del glorioso Milan: oggi, un'accozzaglia di individualità intermittenti che incassando l'ennesima sconfitta del suo calvario stagionale saluta quasi definitivamente ogni speranza di Champions League. Un tonfo fragoroso sotto le Due Torri accompagnato dalla ancor più rumorosa contestazione della curva rossonera prima e dopo il triplice fischio. Non accadeva dal 2-0 del marzo 2002, timbrato da Fresi e Cruz: era il Bologna di Guidolin, una vita fa. Questo è invece il Bologna di Italiano, diverso ma desideroso di riallacciare i legami con i suoi antenati più ambiziosi. Quarta vittoria di fila in campionato in un Dall'Ara che si riscopre granitico nella sua solidità e sprizza entusiasmo da tutti i seggiolini, scatto al sesto posto con vista su color che stanno subito davanti e vistoso bollino sulla candidatura all'Europa che verrà. Champions inclusa, ci mancherebbe.
Se non è una finale, poco ci manca. La strettoia imposta dalla corsa alla Champions non ammette passi falsi nella notte di gala del Dall'Ara: chi perde, ha un piede e mezzo fuori. Resterebbero Europa League e Conference, soluzioni comunque percorribili per il Bologna ma difficili da accettare per un Milan che per blasone e introiti derivati lega di fatto le sue sorti alla permanenza nella ristrettissima élite continentale. Ecco che allora il recupero del match rinviato per l'alluvione di ottobre (con metà incasso destinato alla raccolta fondi per le famiglie più colpite: chapeau) ha il sapore di un dentro o fuori per il Diavolo, bisognoso di un sussulto che dia consistenza al finale di stagione. Italiano tiene invece in primo luogo il mirino puntato sulla Fiorentina e si gioca questa bella opportunità con la testa leggermente più libera del collega, sapendo di poter contare in chiave qualificazione europea anche sulla via parallela della Coppa Italia resa improvvisamente più agevole dal colpaccio torinese dell'Empoli, avversario in semifinale. E' braccio di ferro tra Santi: da una parte Castro e dall'altra Gimenez, incrocio in salsa sudamericana da stampare in copertina. Il Bologna ritrova il fosforo di capitan Ferguson e frena ancora le voglie di Orsolini cui viene preferito Dominguez, mentre Conceiçao è costretto a sacrificare un tenore sull'altare degli equilibri tattici dispersi nelle ultime uscite. Con Musah uomo d'ordine a destra e Leao pressoché imprescindibile, uno tra Joao Felix e Pulisic diventa di troppo: è proprio quest'ultimo il grande escluso. Per il resto, occhi puntati sul freschissimo ex di turno Calabria, atteso da 90' diversi da tutti gli altri contro il rosso e il nero. Fino a venti giorni fa, gli unici colori della sua vita. Parte però dalla panchina: a destra Italiano punta sul veterano De Silvestri. Entrambe cercano riscatto dopo un weekend col broncio causato dalle sconfitte con Parma e Torino: il Bologna confida nell'integrità di fort Dall'Ara e il Milan per certi versi fa altrettanto, visto che qui non perde dal lontanissimo 2002. Giocano i rossoblù, segna il Diavolo. E' la sintesi estrema di un primo tempo ruvido e spezzettato come posta in palio impone: ouverture con chance cestinata da Gimenez liberato da Musah davanti a Skorupski mentre sull'immediato capovolgimento una svirgolata di Thiaw per poco non si trasforma in omaggio prelibato per il Bologna. Il cronometro segna un minuto e venticinque secondi, ma l'illusione di una partita carica di occasioni evapora in men che non si dica. Più continuo e pulito il fraseggio del Bologna, con Freuler puntualissimo nello schermare Reijnders alternandosi a Ferguson: la pressione alta quasi estromette il faro olandese dalla prima parte, costringendo il Milan a ripiegare sul lancio lungo per le punte. La strategia di Italiano paga per ampi tratti, ma gli errori in rifinitura impediscono di sistemare la ciliegina del vantaggio su una torta ben cucinata: vedi Fabbian poco oltre la mezzora. Così il Milan si fa bastare una rara fiammata dei suoi tenori per scottare la retroguardia rossoblù, sorpresa in situazione di inspiegabile due contro due a pochi attimi dall'intervallo: rilancio di Maignan e sponda vincente di Gimenez su Casale, Leao sfugge alla guardia di De Silvestri e deposita in rete dopo aver dribblato Skorupski col sigaro tra le labbra. Fino ad allora, forse, Rafa era stato il peggiore in assoluto: la firma sullo 0-1 significa tuttavia immediata redenzione, alla maniera dei big. E il Bologna? Negli spogliatoi a rimuginare sui suoi peccati.
Spesso grandi contro le grandi, i rossoblù hanno a disposizione tutta la ripresa per ridare consistenza alla fama che li accompagna. Detto, fatto. La stoccata felina di Castro in mischia sull'appoggio borderline di Fabbian (più di un dubbio) significa settimo centro in campionato per il puntero argentino e serve a mettere subito insieme i cocci. E' parità con quasi un tempo intero da giocare, ma il Milan si sfalda ed entra in un tunnel da cui non uscirà più. Conceiçao boccia in quattro e quattr'otto l'evanescente Joao Felix per inserire il solitamente più pragmatico Pulisic: non ricaverà niente di che. Idem con il reaparecido Jovic, in campo per Gimenez. In mezzo, anche Italiano mette mano alla sua formazione. A differenza di quelle del collega, le sue mosse si rivelano azzeccate. Pobega e Odgaard aggiungono chili e qualità allo sbocco offensivo della manovra, contribuendo a tenere basso il Milan. Non a caso, gli highlights rossoneri dopo il 45' sono praticamente tutti in un'azione da urlo di Musah murata dal riflesso di Skorupski. Quando può, Reijnders esce con tecnica e idee dal pressing: succede però poche volte. Chi invece scatta benissimo dai blocchi è Cambiaghi, a cui bastano dieci minuti e una finta di corpo al tenero Jimenez per griffare il match: assist perfetto per Ndoye, bravissimo ad approfittare della colossale dormita di Pavlovic per rovesciare partita e serata. Letteralmente dominante il secondo tempo dell'ala svizzera, un jet che imperversa sui resti dell'irriconoscibile Theo Hernandez fino alla zampata risolutiva: sesto centro stagionale per il buon Dan, in feeling crescente con la porta. Può essere un fattore decisivo, se continua così. A Conceiçao non resta che spedire Abraham e qualche preghiera nell'area rossoblù sperando nel classico episodio, Italiano invece libera anche la voglia di riscatto di Calabria per l'ultimo spezzone condotto in porto senza rischi particolari. Tre punti d'oro massiccio che finiscono nel forziere rossoblù assieme a una certezza: è tornato lo squadron e fa terribilmente sul serio.
Di seguito, le pagelle della gara.
BOLOGNA (4-2-3-1)
Skorupski 6.5; De Silvestri 5.5 (84' Calabria s.v.), Beukema 7, Casale 6, Miranda 6; Freuler 7, Ferguson 6.5 (72' Pobega 6); Ndoye 7.5, Fabbian 6 (72' Odgaard 6.5), B.Dominguez 6.5 (80' Cambiaghi 7); Castro 7 (80' Dallinga 6). all.: Italiano 8
MILAN (4-2-3-1)
Maignan 6; Jimenez 4.5 (84' Abraham s.v.), Thiaw 5.5, Pavlovic 4.5, Theo Hernandez 5; Fofana 5.5, Reijnders 6; Musah 6.5, Joao Felix 5 (61' Pulisic 5), Leao 6.5; Gimenez 5.5 (76' Jovic 5.5). all.: S.Conceiçao 5
BOLOGNA-MILAN 2-1 (43' Leao; 48' Castro, 82' Ndoye)
Francesco Piggioli
In Euro a Belgrado, Virtus battuta dal Maccabi: 77-67
22 Mar. 2025 - Redazione
Continua la serie di sconfitte per la Virtus Bologna in Eurolega. Sul neutro di Belgrado, nella trentesima giornata, la formazione di Ivanovic perde 77-67 contro il Maccabi Tel Aviv e dura appena un quarto (17-15 dopo i primi ...
Nel testacoda la Virtus affonda sotto i colpi di Parthenope 93-88
17 Mar. 2025 - Redazione
La Virtus subisce al PalaBarbuto una sconfitta inaspettata contro Napoli, ultima in classifica, perdendo con un punteggio di 93-88. La squadra bianconera non e' riuscita ad arginare, in una partita senza difese , all'americana, una ...