9/FEB/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna stanco e spento, nessuno squillo a Lecce: 0-0

Se non si può scattare, ben venga la politica dei piccoli passi.
La virtù migliore di questo Bologna resta la continuità, senza dubbio. Italiano continua ad alternare vittorie e pareggi con precisione svizzera e la barca va, anche nelle giornate più difficili. La trasferta di Lecce rientra a pieno titolo nella categoria: per quanto visto nella prima ora di gioco, il punto lasciato in eredità dallo 0-0 del Via del Mare è anche troppo. E non solo perché consente di riagganciare il Milan al settimo posto. Aggrappato alle parate di Skorupski e ad un pizzico di fortuna, il Bologna accusa oltremodo la faticaccia di coppa con l'Atalanta e in generale un mese vissuto in apnea con partite ogni tre giorni. Per niente brillante e pungente, l'esibizione rossoblù: tolta la sfuriata finale che poteva portare alla razzia firmata Dallinga, troppo poco per espugnare il Salento. Il Lecce ha invece il grande merito di aver anestetizzato i tenori di Italiano con una prima parte difensivamente perfetta ma al tempo stesso la colpa della mancata finalizzazione. Tra Morente e Pierotti, rimpianti assortiti. Insomma: è un punto che non manda in visibilio nessuno ma che alla fine potrebbe tornar comodo a tutti.
Sulla buona strada verso i rispettivi obiettivi. Lecce contro Bologna è scontro tra realtà che con idee chiare e identità contano di tagliare il traguardo fissato a inizio anno: la salvezza per i salentini e l'Europa per i rossoblù. E' anche sfida tra tecnici che si stimano, ma il passo imposto dalle dirette concorrenti -tutte vittoriose- impedisce ad Italiano di perdersi in convenevoli con Giampaolo: missione tre punti, anche in Salento. Di fronte agli ultimi due numeri 10 della sua lunga tradizione (Sansone e Karlsson) il Bologna ne lucida uno per definizione, sia pur con un altro numero sulla schiena: Benjamin Dominguez, portatore sano di qualità in un attacco che rimette al centro l'eroe di Bergamo, Santi Castro. Lo stop di Odgaard significa promozione tra le linee per Fabbian mentre in difesa rifiata lo stakanovista Beukema: al fianco di Lucumì, fiducia a Casale. Tra Holm e Calabria spunta invece l'esperienza di Lollo De Silvestri, terzo incomodo lì a destra. Reduce dal prezioso colpaccio di Parma, il Lecce si spalma con il solito 4-3-3 imperniato su bomber Krstovic più Pierotti e Morente ai lati. Artiglieria in gran spolvero, con l'ex Karlsson costretto inizialmente alla panchina. In mezzo, si annuncia match ruvido: i muscoli di Coulibaly vengono preferiti al dinamismo di Pierret. Del resto, Giampaolo ha predicato umiltà e spirito di sacrificio alla vigilia: ricetta vecchia ma sempre utile, specie contro un avversario sulla carta superiore. Nella prima parte il piano partita del Lecce riesce, complice anche l'atteggiamento un po' snob di un Bologna che fatica a scrollarsi di dosso le tossine di Bergamo. Dopo il muro provvidenziale di Pobega su Morente in avvio, serve il solito super Skorupski per tenere intatto lo 0-0: il doppio prodigio ravvicinato su Pierotti e Helgason in seguito a dormita difensiva di Lykogiannis è lo specchio di un primo tempo difficile, pieno zeppo di rimpianti per i padroni di casa che meriterebbero il vantaggio. Rossoblù a dir poco sottotono, asfissiati dalla pressione del Lecce e incapaci di imprimere cambi di ritmo con qualità. Crea problemi soprattutto la posizione ibrida di Helgason, mezzala che si traveste spesso e volentieri da trequartista mandando fuori giri qualche scalata. Sul fronte opposto il piatto piange: Ndoye e Dominguez stentano assai, braccati dai rispettivi guardiani Guilbert e Gallo; a Castro, invece, Baschirotto concede giusto una girata alta in tutta la frazione. Morale: zero insidie o quasi per la porta di Falcone e serata da rivoltare come un calzino per provare a spremere una vittoria.
Non cambia l'andazzo in apertura di ripresa, allora Italiano rompe gli indugi in fretta e chiede aiuto a volti nuovi. Fuori l'acciaccato De Silvestri e l'opaco Dominguez: dentro Holm e Cambiaghi, nell'intento di dare una bella rinfrescata alle corsie esterne fin qui piuttosto aride. La partita scorre senza acuti, l'unica eccezione è una sgasata incontenibile di Ndoye ai danni di Coulibaly chiusa da tentativo di assist rasoterra; Castro cerca la prodezza col tacco, ma non va. Giampaolo percepisce l'arretramento del suo Lecce e si gioca la carta del grande ex Karlsson, in campo per Morente. Spezzone finale anche per Pierret che rileva Ramadani. In leggero miglioramento lo sviluppo rossoblù, perché Cambiaghi perlomeno si danna l'anima per incidere dopo il lunghissimo infortunio e Ndoye lancia segnali intriganti sull'altro lato. Ma Castro, pur encomiabile nel lavoro di sponda, è condannato ad una gara sporca per via della scarsa assistenza che gli viene garantita, a partire da un Fabbian afono alle sue spalle. Non a caso Italiano richiama in panchina proprio il suo assaltatore principe per sganciare Dallinga in vista dell'assalto sul traguardo: Bologna col doppio pivot, come non si vedeva da un po'. E' una ragnatela senza sbocchi, quella rossoblù. Stringi stringi, Falcone continua a dormire sonni tranquilli. Eppure il punticino sembra andar davvero bene solo a Giampaolo, che riuscirebbe a dare continuità; Italiano invece non può accontentarsi senza provarci. E infatti il Bologna chiude in crescendo, con tanto di carezza al golpe: correzione da opportunista d'area di Dallinga sulla sponda aerea di Pobega, ma lo 0-1 evapora sul fuorigioco millimetrico dell'ex Tolosa. Questione di mezzo scarpino, per capirci. Quando poi Falcone addomestica a terra l'inzuccata dello stesso Dallinga ad un soffio dal triplice fischio, in casa rossoblù diventa chiaro che tocca prendere quello che viene. E' un pareggio, in coda ad una giornata grigia. La classica minestrina di stagione. Meglio che niente.
Di seguito, le pagelle della gara.
LECCE (4-3-3)
Falcone 6; Guilbert 7, Baschirotto 6, Jean 6.5, Gallo 6.5; Helgason 6.5 (80' Berisha s.v.), Ramadani 6 (70' Pierret 6), Coulibaly 6; Pierotti 5.5 (89' Ndri s.v.), Krstovic 5.5, Morente 5.5 (70' Karlsson 5.5). all.: Giampaolo 6
BOLOGNA (4-2-3-1, dal 76' 4-2-4)
Skorupski 7; De Silvestri 6 (55' Holm 6), Casale 6.5, Lucumì 6, Lykogiannis 5.5 (83' Miranda s.v.); Freuler 5.5 (83' Moro s.v.), Pobega 6; Ndoye 6.5, Fabbian 5 (76' Dallinga 6), B.Dominguez 5 (55' Cambiaghi 6); Castro 6. all.: Italiano 6
LECCE-BOLOGNA 0-0
Francesco Piggioli
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