15/APR/2023Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, un punto da grande: il Milan non passa al Dall'Ara

Il punto della maturità.

Un Bologna lontano dalla sua versione migliore incarta un buon pareggio al cospetto del Milan, rimaneggiato dal pesantissimo turnover causa Champions League ma pur sempre campione d'Italia in carica. Sansone firma il vantaggio rossoblù trenta secondi dopo il calcio d'inizio, Pobega risponde con un gran sinistro dal limite dell'area in chiusura di tempo. Inutile il forcing rossonero nel finale, quando con Leao e Diaz Pioli va a caccia del colpo da tre punti che consentirebbe di cementare la permanenza tra le prime quattro senza dover dipendere dall'esito del match dell'Inter con il Monza. Invano. Thiago Motta guida dalla panchina la resistenza del Bologna e dà continuità al filotto di risultati utili consecutivi: con l'1-1 odierno sono ben cinque, l'ultima sconfitta risale a inizio marzo contro il Torino. Marcia da Europa, a pieno titolo.

Pomeriggio di gala in un Dall'Ara vestito a festa: il botteghino annuncia poco meno di 30mila presenti, di fatto è un tutto esaurito. Reduce da sei punti raccolti tra Udinese e Atalanta, il Bologna tiene da matti all'appuntamento che può rappresentare -più che un semplice mattoncino- la vera e propria pietra d'angolo della rincorsa europea. Thiago Motta conferma pressoché in blocco la formazione di Bergamo, con due eccezioni: Aebischer per l'infortunato Soriano e Dominguez preferito inizialmente a Moro. Spiccano soprattutto i 16 goal che evaporano a causa della perdurante assenza di Arnautovic e della contemporanea squalifica di Orsolini. Occasione per i sostituti, stando alla filosofia mottiana. E allora largo ad Aebischer a destra, con Barrow confermato sul lato opposto; alle spalle dell'unica punta Sansone, il solito Ferguson. Rivoluzione totale invece per l'ex Pioli, decisamente (troppo?) focalizzato sul ritorno dei quarti di Champions in programma martedì a Napoli. Al netto di una lotta serrata per rientrare tra le prime quattro in Serie A, un solo confermato rispetto alla notte di gloria europea vissuta pochi giorni fa contro gli azzurri: il totem Maignan tra i pali. Per il resto, vetrina pregiata e al tempo stesso delicata per parecchie riserve: Pioli si prende un rischio e lo sa. Dal 1' si rivedono De Ketelaere e Origi a comporre l'asse centrale offensivo, mentre Saelemaekers e Rebic occupano le fasce. Prima assoluta da titolare per Vranckx a centrocampo in coppia con Pobega, anche i terzini sono nuovi di zecca: Florenzi a destra, Ballo-Touré a sinistra. Rifiatano tutti, ma proprio tutti i big rossoneri. Il Diavolo confida nella tradizione assai favorevole a Bologna, dove non perde dal lontanissimo 2002; a questa si somma il tabù Pioli, che da quando ha lasciato le Due Torri (più di nove anni fa) non è mai uscito sconfitto nei tanti confronti con la sua vecchia squadra. La cabala può però poco contro il momento magico dei ragazzi di Thiago Motta, che oltre al piazzamento europeo tengono fissi nel mirino i 51 punti da record totalizzati proprio da Pioli nel 2011/2012: l'avvio ne dà pratica testimonianza. Prima azione della partita, Posch sfonda a destra ai danni di un burroso Ballo-Touré e premia il taglio perfetto di Sansone a centro area; staffilata potente sotto la traversa, Maignan è imparabilmente trafitto: terzo goal in campionato per il numero dieci travestito da falso nove, il secondo consecutivo dopo Bergamo. Un solo minuto sul cronometro, Dall'Ara più che mai on fire. Al contrario, approccio da incubo per un Pioli che certamente sognava una partenza diversa per il suo undici a dir poco insolito. La reazione rossonera arriva, ma là davanti Rebic, De Ketelaere e Origi non sono Leao, Diaz e Giroud: mica un mistero, ecco. Milan che guadagna campo e possesso, al 20' arriva anche il primo pericolo per Skorupski; Bologna appisolato in disimpegno, Florenzi ne approfitta per incursione più cross per la testa di Rebic. Skorupski para e deve ripetersi di lì a poco sulla punizione dal limite dello stesso Florenzi. Storce il naso Thiago Motta davanti alla panchina: rossoblù meno fluidi e convinti del solito. Tolto il vantaggio, prima parte a senso unico. Il Milan fiuta il pareggio, anche perché il Bologna fatica ad affacciarsi oltre la propria metà campo. Provano a tenere fino all'intervallo, i rossoblù: ma a pochi minuti dal traguardo una respinta difettosa di Schouten sullo zerbino dell'area innesca il cannone di Pobega; palla che bacia il palo e s'insacca. Pari giusto a fine primo tempo.

Non cambia l'andazzo con l'uscita dai blocchi dopo la pausa, in fondo lo stallo non piace a nessuna delle due sponde. Il valzer delle sostituzioni inizia allora dopo appena dieci minuti: Pioli stravolge la corsia destra con Calabria e Messias per Florenzi e Saelemaekers, mentre Thiago Motta aggiunge il pivot al suo attacco con l'innesto di Zirkzee per Sansone. Da segnalare anche una piccola variazione allo spartito rossoblù: tra Dominguez e Ferguson è sostanziale inversione di ruolo, con l'argentino ora più avanzato. Pareggio cristallizzato, Pioli ha bisogno della vittoria per non dover gufare l'Inter in serata e rompe gli indugi. Dentro le superstar Brahim Diaz e Rafael Leao per i comprimari De Ketelaere e Origi: la Champions passa in secondo piano nei venti minuti finali. Lykogiannis e Moro sono invece le carte che Thiago Motta cala sul rettangolo verde al posto di Aebischer e Barrow. L'effetto collaterale imminente è l'allargamento di Ferguson in fascia destra: terzo ruolo in poco più di un'ora, inno alla duttilità per lo scozzese pur al di sotto dello standard abituale. La strategia del Milan pende a sinistra, dove le discese di Leao rappresentano lo spauracchio numero uno per i rossoblù. Ad un soffio dal 90' l'asso portoghese recapita un cioccolatino a Diaz proprio partendo dalla casella prediletta, ma il tentativo del folletto rossonero si perde alto sopra la traversa tra gli scongiuri del Dall'Ara. Seguono proteste milaniste per un tocco sospetto con il braccio largo da parte di Lucumì nel cuore dell'area: rimpallo molto più che fortuito, il sig.Massa consulta il VAR e lascia correre. E' l'ultimo sussulto. Il Bologna agguanta momentaneamente la Juve al settimo posto, aspettando al tempo stesso l'esito dello scontro diretto di lunedì tra Fiorentina e Atalanta. Un gran bel punto, senza ombra di dubbio.

 

Di seguito, le pagelle della gara.

 

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 6; Posch 6.5, Soumaoro 6.5, Lucumì 6, Kyriakopoulos 6; Schouten 5.5 (85' Medel s.v.), Dominguez 6; Aebischer 6 (73' Moro 6), Ferguson 5.5, Barrow 6.5 (73' Lykogiannis 6); Sansone 7 (57' Zirkzee 6).  all.: Thiago Motta 6.5

 

MILAN (4-2-3-1)

Maignan 6; Florenzi 5 (57' Calabria 5.5), Kalulu 5, Thiaw 6 (81' Gabbia s.v.), Ballo-Touré 5.5; Vranckx 5.5, Pobega 7; Saelemaekers 6 (57' Messias 6), De Ketelaere 5 (70' Diaz 5.5), Rebic 6; Origi 5.5 (70' Leao 6.5).  all.: Pioli 6

 

BOLOGNA-MILAN 1-1 (1' Sansone, 40' Pobega)

 

Francesco Piggioli

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