25/GEN/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, un punto di sostanza a Empoli: Dominguez risponde a Colombo

Guai a fare gli snob: un pareggio da non disprezzare.
Il Bologna reduce dalle fatiche stellate della Champions torna da Empoli con un punto nel taschino. Non è stata certo la miglior prova dell'anno, contro un avversario allarmato dal filotto di risultati negativi e proprio per questo deciso a vendere cara la pelle per respirare una boccata d'aria buona. I rossoblù hanno vestito con disinvoltura i panni dei favoriti, pur senza brillare come altre volte. E quando alla prima occasione Colombo ha infilato in rete alle spalle di Skorupski, ecco che i fantasmi di una notte tenebrosa hanno iniziato a prender forma; a quel punto sono entrati in scena i meriti di un Bologna bravo a non scomporsi e cinico nel capitalizzare l'ultima palla goal del primo tempo per riequilibrare i conti. Protagonista ancora una volta Benjamin Dominguez, sempre meno rivelazione e sempre più certezza: destro al volo su assist di Lykogiannis per il terzo sigillo del suo campionato. A scolpire su pietra l'1-1 ci ha pensato una ripresa senza particolari scossoni. Ma se si vuole una risposta al solito dilemma esistenziale che accompagna questo genere di situazioni e risultati, ci sono pochi dubbi: bicchiere mezzo pieno.
Dal Borussia Dortmund all'Empoli, come se niente fosse. Il Bologna vuole dimostrarsi all'altezza delle vette che mira a frequentare, dove è vietato vivere di exploit: servono continuità e soprattutto mentalità. Passaggi come questo aiutano a capire chi e a che punto sei nel cammino verso la grandeur, senza dubbio. La marcia rossoblù riprende allora dal Castellani, antico tabù spezzato l'anno scorso dall'incursione di Fabbian a tempo praticamente scaduto. Resta la maledizione personale per Italiano, che qui non ha mai vinto da allenatore ma chiede comunque strada per sfruttare calendario e vento: sulla carta, entrambi favorevoli. La parentesi negativa dei toscani (un solo punto nelle ultime 6) merita tuttavia più di un'attenzione, da potenziale rivelazione la formazione di D'Aversa si è impantanata a suon di sconfitte consecutive e si ritrova prigioniera di una classifica di colpo imbruttita rispetto ai bagliori di inizio stagione. Lecito attendersi un approccio rabbioso da parte dei padroni di casa, che di rado sul campo demeritano: vedi ultima recita a San Siro, archiviata senza fatturato ma a testa alta. Porte girevoli, quelle rossoblù. Esce Urbanski (in prestito al Monza fino a giugno), rientrano El Azzouzi e l'ex Cambiaghi: ci vorrà tempo per affinare la condizione, ma rivederli entrambi in gruppo dopo i tanti mesi di infermeria è già qualcosa. Il ciclo di ferro offre un piccolo spiraglio, perché l'impegno di mercoledì a Lisbona per l'ultima di Champions sarà sicuramente onorato a dovere ma a conti fatti è partita senza obiettivi tangibili: impossibile non tenerne conto. Per il grosso delle rotazioni, insomma, meglio rimandare. Non a caso, nel Bologna, largo ai titolarissimi. Per dire: confermati non solo Beukema e Lucumì, ma anche Holm e Lykogiannis che ora come ora sono avanti rispetto alla concorrenza interna; pure il turnover tra i pali può aspettare, con Skorupski regolarmente in porta e Ravaglia candidato all'esordio assoluto in Champions tra pochi giorni in Portogallo. Moro vince il ballottaggio con Pobega a centrocampo mentre l'infortunio di Orsolini spazza via un bel po' di dubbi in attacco: Ndoye a sinistra, Dominguez a destra e Odgaard trampolino di lancio per Dallinga, reduce dal goal al Borussia e preferito a Castro. Nell'Empoli, fari puntati su Sebastiano Esposito che guida attacco e classifica cannonieri: i suoi 8 centri a poco più di metà stagione stuzzicano persino il c.t. Spalletti. Fazzini e Colombo completano la prima linea di D'Aversa, che propone una mediana molto dinamica e muscolare: Grassi più Henderson. Obiettivo chiaro: prima di tutto, reggere l'urto. Input ricevuto e missione compiuta, almeno per una mezzora abbondante. L'Empoli apparecchia una partita sporca e spigolosa su cui il Bologna va costantemente a sbattere, non riuscendo mai ad innescare i suoi tenori. Il dominio totale del palleggio con picchi dittatoriali diventa magra consolazione se Dallinga finisce in fretta tra le fauci di Ismajli, se Dominguez e Ndoye non s'accendono mai, se soprattutto Odgaard non evade mai dalla gabbia che D'Aversa gli ha costruito attorno sulla trequarti con Henderson carceriere designato. Agli azzurri basta una fase difensiva coi fiocchi per andare poi a cogliere l'unico attimo: primo affondo, Fazzini innesca Pezzella alle spalle di un distratto Holm e il cross da sinistra trova il tocco vincente di Colombo sul primo palo. Siamo a metà frazione e la serata toscana si mette male per Italiano. Il Bologna non può più accontentarsi del controllo delle operazioni: deve intensificare, alzare i giri del motore. Henderson e Grassi distribuiscono pezze e spendono entrambi il giallo, mentre si viaggia verso l'intervallo una fiammata di Dominguez porta al tiro Holm che viene però respinto senza badare allo stile dalla difesa di casa. Il sorriso si nasconde proprio prima del curvone finale: solito invito vellutato di Lykogiannis da sinistra e stoccata di altissimo livello balistico da parte di Dominguez, che impallina Vasquez sul suo palo. A dir poco difettosi i riflessi del portiere azzurro, già censurabile in precedenza in uscita alta.
Un appunto prezioso per il secondo tempo del Bologna, chiamato a scatenare l'artiglieria dopo aver rimesso insieme i cocci con tempismo invitante. E all'assalto rossoblù partecipa fin da subito Castro, dentro all'intervallo per un Dallinga trasparente. Gara più aperta dalle battute iniziali, con Skorupski costretto a smanacciare in mischia sul cross di Fazzini. I rossoblù continuano invece sulla falsariga del primo tempo, con difficoltà ad evitare l'imbuto dell'area empolese governata dal califfo Ismajli che prende in consegna con nonchalance anche Castro. D'Aversa rivolta il suo centrocampo stanco e ammonito: fuori prima Henderson e poi Grassi, dentro Maleh e Anjorin. Sul fronte opposto Italiano sgancia Ferguson e Fabbian, quest'ultimo forse anche per ragioni scaramantiche: gli ultimi due goal rossoblù all'Empoli portano il suo autografo. Oltre a Moro, richiamato anche Odgaard la cui prestazione si ferma ad un tiro sventato a mano aperta da Vasquez. Poco rispetto all'abituale standard: gli impacci offensivi si spiegano anche così. Dopo le amnesie della prima parte, sale invece di tono la partita del portiere empolese, molto reattivo sul tentativo ravvicinato di Beukema sugli sviluppi di un corner. Parte il forcing finale del Bologna, che un pensierino ai tre punti lo fa eccome. Ma non riesce ad andare oltre un paio di mischie caotiche e prive di jolly. Il pareggio dà se non altro continuità e contribuisce a mettere pressione a chi sta davanti, a partire dalla Fiorentina momentaneamente sorpassata. Poteva andare meglio, ma anche peggio.
Di seguito, le pagelle della gara.
EMPOLI (3-4-2-1)
Vasquez 5.5; Goglichidze 6.5, Ismajli 7, Viti 6; Gyasi 5.5, Grassi 5.5 (72' Anjorin 6), Henderson 6 (58' Maleh 6), Pezzella 6.5 (82' Cacace s.v.); Fazzini 6, Esposito 5; Colombo 6.5 (82' De Sciglio s.v.). all.: D'Aversa 6
BOLOGNA (4-2-3-1)
Skorupski 6; Holm 5.5, Beukema 6.5, Lucumì 6, Lykogiannis 7 (76' Miranda 6); Freuler 6, Moro 6 (74' Ferguson 6); B.Dominguez 7 (84' Iling-Junior s.v.), Odgaard 5.5 (74' Fabbian 6), Ndoye 5.5; Dallinga 5 (46' Castro 6). all.: Italiano 6
EMPOLI-BOLOGNA 1-1 (24' Colombo, 44' B.Dominguez)
Francesco Piggioli
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