18/GEN/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Bologna, un tris che profuma d'Europa: Monza senza scampo al Dall'Ara

Rimonta e record con vista Europa.
Il Bologna sistema un pomeriggio che s'era messo male, ribalta il Monza e si gode un sesto posto luccicante. Con tanto di ingresso nella storia del club: quota 33 dopo venti partite i rossoblù non l'avevano mai toccata nell'era dei tre punti. Aspettando i risultati di Milan e Fiorentina (entrambe scavalcate), Italiano si tiene stretta la prova di forza con un Monza bravo a scappar via alla prima occasione adagiandosi sulla classe sopraffina di Daniel Maldini ma troppo friabile dietro e prevedibile davanti per poter pensare di dare una sterzata alla sua complicatissima stagione al Dall'Ara. Castro e Odgaard raddrizzano la pratica già nel primo tempo, di Orsolini il sigillo in ceralacca sulla vittoria a metà ripresa. Al di là del tabellino impressiona la mole di gioco prodotta, con occasioni dietro ogni angolo se si escludono i primi 20' ingolfati e storti. Sì, questo è un Bologna che avanza una forte candidatura per l'Europa che verrà. Il lungo lavoro tecnico e mentale di Italiano lo ha reso di nuovo sinuoso, autorevole, appuntito e ambizioso. Se come è probabile già martedì prossimo dovessero arrivare i saluti alla Champions, ci sono buone possibilità che non si tratti di addio. Ma di arrivederci.
Dopo la semina, il raccolto. Archiviati pareggio e ottime impressioni di San Siro, col calendario sulla carta in discesa il Bologna vuole passare all'incasso. Tra Roma e Inter è piovuta una bella scorpacciata di complimenti, accompagnata però da due soli punti. Ora, bisogna tornare a vincere. Al Dall'Ara è di scena il fanalino di coda Monza, sempre disperato laggiù in fondo eppur ringalluzzito dal successo sulla Fiorentina che ha perlomeno interrotto l'emorragia di sconfitte. I brianzoli chiedono continuità ad un campo amico, dove nei precedenti in Serie A non hanno mai perso né subito goal; Italiano s'ispira invece alla partita di Coppa Italia dello scorso dicembre, quando la valanga rossoblù non lasciò scampo all'avversario odierno (4-0). Altro giro, nuove rotazioni: rispetto al match del Meazza riecco Lucumì, Miranda e Dominguez. Novità un po' in tutti i settori a partire dalla porta, dove si rivede Ravaglia al posto di Skorupski. Chance anche per Posch, retrocesso nelle gerarchie negli ultimi tempi: gli acciacchi di Holm offrono una bella vetrina. Come sempre quando si gioca ogni tre giorni, sotto esame c'è la profondità della rosa. Oltre i numeri, va garantita la tenuta del livello evitando scossoni. E' la quotidianità di chi fa le coppe, bellezza: un problema con cui il Bologna si augura di convivere anche in futuro. Ci si aspetta un canonico 4-4-2 da parte del Monza, che invece mister Bocchetti dispone a specchio col 4-2-3-1: Djuric pivot e Maldini a rimorchio, gli esterni sono Ciurria e Akpa Akpro. L'uomo mercato Bondo si spartisce la mediana con Bianco, dietro recupera l'ex di turno Kyriakopoulos. Retroguardia affidata a due vecchi lupi di mare: D'Ambrosio terzino, Izzo centrale al fianco di Carboni. Per il Bologna, la classica falsa partenza. Nemmeno il tempo di sintonizzare le frequenze e il Monza è già avanti, grazie ad un contropiede letale avviato e chiuso da Maldini che trova in Ciurria un perfetto collaboratore: ripartenza secondo manuale, il figlio d'arte sforna controllo più tocco chic a scavalcare Ravaglia per la sgasata biancorossa. E la difesa del Bologna? In versione belle statuine da presepe, dunque fuori tempo massimo. Ci mette un po' ad entrare in partita la squadra di Italiano, che per 20' tocchetta in pantofole. Il Dall'Ara mormora: pare proprio un pomeriggio funesto, in grado di sporcare la notte superlativa di Milano. All'improvviso, però, Orsolini e Castro lo colorano di rossoblù. Arcobaleno del primo per l'incornata da bomber del puntero argentino, che s'infila tra Izzo e Carboni per timbrare il sesto goal del suo campionato spezzando un digiuno casalingo di quasi quattro mesi in Serie A. Il Monza, fin lì in placido controllo, accusa il colpo e s'affloscia. Il crescendo del Bologna non perdona, Odgaard conferma il momento di grazia: stop e sinistro volante all'angolino su appoggio di Dominguez. Sembra facile come bere un bicchier d'acqua, ma non lo è: vale il prezzo del biglietto. Ribaltone completato e gara ora su binari ideali, col Monza costretto a rinunciare all'infortunato Bondo (dentro Vignato) e a scoprirsi. Bologna che così può banchettare in campo aperto, ma Posch spara alle stelle il pallone dell'allungo da posizione clamorosamente propizia e Beukema di testa indirizza troppo centrale per turbare Turati. Per come s'era messa, all'intervallo è comunque sospirone rossoblù.
La staffetta tra Castro e Dallinga inaugura una ripresa da gestire, con i tre punti da condurre in porto senza patemi. Proprio la capocciata del centravanti olandese su altro cross di Orso scaccia via gli sbadigli di un primo spezzone anonimo: fuori di pochissimo, con Turati nelle scomode vesti di spettatore speranzoso. Ed è proprio quando Bocchetti si accinge a cambiare i connotati di un attacco ormai afono che lo stesso Orsolini decide di mettersi in proprio con il chiaro intento di chiudere ogni discorso. Palombella col contagiri del neoentrato Lykogiannis, l'esterno ascolano arriva puntuale all'appuntamento sul secondo palo e trova il casello incustodito: stoccata precisa e spietata, nulla da fare per Turati. L'esultanza sotto la curva è la chiosa ideale della giornata, del resto al triplice fischio manca una buona mezzora che s'annuncia accademica. Il Monza ha smarrito per strada idee e morale, di un graffio che possa riaprire la contesa non si scorgono neppure i presupposti. Gli squilli finali sono allora di marca rossoblù. Un Dallinga finalmente vivace e coinvolto testa i riflessi di Turati, obbligato al miracolo per rispondere al suo colpo di testa diretto in rete: peccato, sarebbe stato il terzo goal nelle ultime cinque gare. La passerella al tramonto coinvolge anche Fabbian e De Silvestri, dentro rispettivamente per l'ormai solito Odgaard da standing ovation e Posch. Proprio il capitano va ad un soffio dal poker, ma il palo dice di no al suo destro in mischia. Pazienza, il 3-1 basta e avanza per certificare l'ascesa verticale del Bologna. L'Europa è di nuovo lì, a portata di mano. Tutto come un anno fa, insomma. Anzi: addirittura meglio.
Di seguito, le pagelle della gara.
BOLOGNA (4-2-3-1)
Ravaglia 6; Posch 6 (80' De Silvestri 6.5), Beukema 6.5, Lucumì 6, Miranda 6.5 (66' Lykogiannis 6.5); Freuler 7, Ferguson 6; Orsolini 7, Odgaard 7.5 (80' Fabbian s.v.), B.Dominguez 6 (66' Ndoye 6); Castro 7 (46' Dallinga 6.5). all.: Italiano 7.5
MONZA (4-2-3-1)
Turati 6.5; D'Ambrosio 6 (80' Forson s.v.), Izzo 5, A.Carboni 4.5, Kyriakopoulos 5 (70' Martins 5.5); Bianco 5.5, Bondo 6 (39' S.Vignato 5); Ciurria 6, Maldini 7, Akpa Akpro 5 (80' Sensi s.v.); Djuric 5.5 (70' Caprari 5.5). all.: Bocchetti 5.5
BOLOGNA-MONZA 3-1 (4' Maldini, 22' Castro, 34' Odgaard; 69' Orsolini)
Francesco Piggioli
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