23/OTT/2022Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Finalmente, Bologna! Arnautovic e Ferguson stendono il Lecce

Thiago ci ha preso gusto.

Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia, arriva anche la prima vittoria in campionato della sua era. Il Bologna vola col rigore di Arnautovic e l'incornata di Ferguson, lampi decisivi all'interno di un primo tempo dominato in lungo e in largo contro un Lecce mai davvero in partita. Netto e insindacabile il 2-0 maturato al Dall'Ara, che consente a Skorupski di festeggiare la prima gara da imbattuto in campionato. Era un bivio importante, i rossoblù prendono la direzione giusta e respirano arrampicandosi a quota dieci. A guidare le danze dell'ottima prestazione è il ritrovato Arna letale, finalmente decisivo anche per Thiago Motta e capace di dimostrare ancora una volta le sue infinite qualità, che vanno oltre il pesantissimo penalty realizzato in avvio. Il Bologna ce l'ha e se lo tiene stretto, gli altri no. Ma sarebbe sbagliato ricondurre al solo Arnautovic (di nuovo capocannoniere solitario della Serie A) meriti e ragioni di un successo più che mai collettivo, di sistema. La semina di Thiago Motta inizia a dare qualche frutto. E il futuro oggi fa molta meno paura.

Aria da dentro o fuori, qualunque risultato diverso dalla vittoria significherebbe per il Bologna complicare parecchio il cammino sulla strada della tranquillità. Buona la cornice di pubblico, a testimonianza del valore della posta in palio: il Dall'Ara offre un bel colpo d'occhio, grazie anche ai quasi 5mila tifosi leccesi sistemati tra settore ospiti e distinti. Classico scontro diretto tra pericolanti, distanti un solo punto: sotto, ci sono gli inferi della zona retrocessione. Thiago Motta vuole dare continuità al successo in Coppa Italia e trovare la prima vittoria anche in campionato, mentre il collega Baroni ritrova il Dall'Ara a quasi quattro anni di distanza dall'ultima volta: era il 2019, la mattanza del suo Frosinone (0-4) portò all'esonero di Inzaghi e alla chiamata di Mihajlovic. Dopo il rodaggio di giovedì in coppa, il Bologna rimette Arnautovic al centro del villaggio ma deve rinunciare a Schouten; come partner di Medel il prescelto è allora Ferguson, strappato dalle mani del d.s. salentino (nonché ex rossoblù) Pantaleo Corvino nell'ultimo mercato. Confermato Dominguez sulla trequarti, con Aebischer e Barrow esterni: l'assetto dei rifinitori è lo stesso di Napoli. Dietro, fiducia a Bonifazi al fianco di Lucumì. Solito 4-3-3 per il Lecce, Baroni si gode il rientro di Hjulmand dalla squalifica e punta forte sugli strappi della sua coppia di ali offensive (Strefezza a destra, Banda a sinistra). Ceesay è il riferimento centrale, mentre in difesa spicca l'esclusione di Umtiti: all'ex Barcellona viene preferito Gendrey, con accentramento di Baschirotto. Il primo tempo? Monologo rossoblù, fin da subito. La tempesta perfetta si abbatte su un Lecce frastornato e molle. L'entrata in ritardo di Gendrey ai danni di Aebischer è lo scivolo ideale verso un pomeriggio di gloria: siamo in area, il sig.Sozza consulta il VAR e indica senza indugio il dischetto. Glaciale come di consueto la trasformazione di Arnautovic, che spiazza Falcone e fa tre su tre su rigore in stagione. Interrotto così il digiuno che perdurava da quattro partite: ed è il primo goal di Arna sotto la gestione Thiago Motta. Il Bologna non si accontenta, anzi. Col Lecce incapace di reagire, sono i rossoblù a sfiorare ripetutamente il bis. Prima con Arnautovic, che scambia con Dominguez ma non riesce a raccogliere l'assist causa uscita bassa di Falcone; poi con la capocciata di Posch su angolo calibrato al millimetro di Barrow che costringe al tuffo Falcone. Il Lecce sbaglia l'impossibile in costruzione, il regista Hjulmand ha smarrito il copione e Ceesay vive un tempo da detenuto, stretto nella morsa Bonifazi-Lucumì. Barrow fa sfumare un ghiotto contropiede ritardando troppo il servizio per Arnautovic ma di lì a poco trova il modo di redimersi: ennesimo corner carico di veleno, Ferguson ruba il tempo a Hjulmand e incorna alle spalle dell'incolpevole Falcone per la sua prima rete in Serie A. Sì, proprio contro chi lo ha lungo corteggiato in estate: per il Lecce, l'amarezza è doppia. Esultanza liberatoria per Thiago Motta, il 2-0 è a dir poco meritato. Baroni si sgola chiedendo quel sussulto che non arriva, Skorupski chiude la frazione da disoccupato. E questa sì che è una notizia.

Prova a rientrare in partita con i cambi, il Lecce. Mister Baroni ordina subito una doppia sostituzione: Askildsen e Banda rimangono negli spogliatoi, al loro posto dentro Oudin e l'ex Di Francesco. I salentini beneficiano delle modifiche e approcciano la ripresa con piglio diverso, andando subito ad un passo dal goal con il colpo di testa di Baschirotto su calcio d'angolo: palla fuori, ma mica di tanto. Il Bologna capisce che è il momento di soffrire un po' e bada a non scoprirsi. Al contrario, il Lecce è costretto a forzare i tempi: se vuole riaprire il match, ora o mai più. Thiago Motta sceglie la strada della prudenza, quando al minuto 65 richiama due ammoniti (Lucumì e Barrow); in campo Soumaoro e Orsolini. Col passare dei minuti il Bologna si riassesta e torna in pieno controllo, manifestando chiare intenzioni di traghettare in porto i tre punti con una navigazione tranquilla. Si fa male Bonifazi, Motta è costretto a rivoluzionare l'intero pacchetto di centrali difensivi con l'inserimento di Sosa. Ne approfitta anche Baroni con un altro doppio cambio. Fuori due pilastri come Hjulmand e Strefezza: oggi, bocciatura senza appello per entrambi. Blin e Rodriguez sono le forze fresche da distribuire tra centrocampo e attacco. Il rasoterra insidioso con cui Oudin chiama alla prima, vera parata Skorupski è però l'unico ruggito salentino. Nel frattempo, con il Lecce ormai sbilanciato in attacco, per il Bologna si aprono interessanti prospettive in contropiede. Arnautovic si mette al servizio dei compagni e illumina il Dall'Ara con un doppio assist ravvicinato di altissima scuola: i destinatari sono rispettivamente Orsolini e Posch, che non concretizzano. Il popolo rossoblù coccola comunque il suo idolo con applausi a scena aperta, in trepidante attesa del triplice fischio. E Thiago Motta ascolta per la prima volta le note de "L'anno che verrà" di Lucio Dalla, colonna sonora di ogni vittoria al Dall'Ara. La speranza è che diventi una piacevole abitudine.

 

Di seguito, le pagelle della gara.

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 6; Posch 7, Bonifazi 6.5 (73' Sosa 6), Lucumì 6 (65' Soumaoro 6.5), Cambiaso 6.5; Medel 7, Ferguson 7 (87' Soriano s.v.); Aebischer 6.5, Dominguez 6, Barrow 6.5 (65' Orsolini 6); Arnautovic 7.5.  all.: Thiago Motta 7

 

LECCE (4-3-3)

Falcone 5.5; Gendrey 5, Baschirotto 6, Pongracic 5.5, Pezzella 5; J.Gonzalez 6, Hjulmand 4.5 (73' Blin 5.5), Askildsen 4.5 (46' Oudin 6.5); Strefezza 5 (73' P.Rodriguez 5.5), Ceesay 5 (83' Colombo s.v.), Banda 5 (46' Di Francesco 5).  all.: Baroni 5

 

BOLOGNA-LECCE 2-0 (13' Arnautovic rig., 35' Ferguson)

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