8/OTT/2022Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Il Bologna non ingrana: solo 1-1 con la Samp, fischi per Thiago Motta

Una sala d'attesa senza via d'uscita.

Il Bologna di Thiago Motta proprio non riesce a scattare e rimane lì, impantanato in sabbie mobili pericolosissime. E prigioniero di limiti evidenti, esaltati da scelte cervellotiche per non dire lunari. A partire da quelle dell'allenatore italo-brasiliano, fischiato sonoramente dal Dall'Ara a fine match. Il primo punto conquistato sotto la sua gestione è un piccolo cerotto applicato su un'emorragia apparentemente inarrestabile: questo Bologna non batte neppure la Sampdoria fanalino di coda del campionato, subisce la rimonta di Djuricic che regala al debuttante Stankovic il pareggio dopo il vantaggio di Dominguez, crolla fisicamente alla distanza, non mette più un Arnautovic tuttora capocannoniere della Serie A nelle condizioni di segnare (terza gara di fila a secco) e si prende addirittura l'inspiegabile lusso di sostituirlo a dieci minuti dalla fine con il risultato sull'1-1. Il disappunto eclatante del Dall'Ara nei confronti di Thiago Motta apre già una falla importante nel rapporto, al rettangolo verde ovviamente l'onere del giudizio definitivo.

E' Thiago Motta contro Dejan Stankovic, con l'aggiunta di Marko Arnautovic a guidare l'attacco rossoblù. Sul Dall'Ara soffia l'aria del Triplete interista, ma guai a farsi ingannare dal revival nobile e nostalgico tra vecchi compagni: la spietata attualità dice che è sfida tra depresse. Il Bologna attende ancora il primo scossone del post Sinisa, dopo la doppia scena muta contro Empoli e Juve; Thiago Motta sa di avere un margine d'errore pressoché nullo in questo scontro diretto casalingo che battezza la prima Sampdoria dell'era Stankovic, a sua volta con le spalle al muro già dalla notte del debutto. Se i rossoblù hanno da tempo smarrito il sorriso, il cammino e soprattutto i numeri dei blucerchiati sono letteralmente da incubo: zero vittorie nelle prime otto giornate, peggior attacco e peggior difesa della Serie A, ultimo posto solitario in classifica e filotto negativo di quattro sconfitte consecutive che è costato la panchina a Marco Giampaolo. Non è finita qui, com'è noto il Bologna è avversario a dir poco maledetto: lo descrivono bene la clamorosa serie aperta di ben sette k.o. di fila, ma anche i 19 anni trascorsi dall'ultimo colpaccio al Dall'Ara datato 2003. Thiago Motta, antico cuore genoano, sente profumo di derby e prova a cavalcare quest'onda favorevole che viene da lontano, anche per allontanare scintille e malumori affiorati in settimana nel famoso incontro tra squadra e ultras. Chiede punti e segnali di vita, il popolo del Dall'Ara: troppo brutto per essere vero, il Bologna delle ultime uscite. E' caccia alla sterzata, prima che la situazione precipiti. Bivio delicato, dunque. Eppure Thiago Motta non rinnega di una virgola idee e spartito. Avanti col discusso 4-2-3-1, contraddistinto dall'ennesimo rimpasto. Davanti a Skorupski, Cambiaso e Lykogiannis s'impossessano delle fasce con Lucumì e il rientrante Soumaoro centrali. Spicca l'esclusione di capitan Soriano, il trequartista è Dominguez mentre Medel ritrova la titolarità in coppia con Schouten. Novità anche sugli esterni: a sinistra l'insolito Orsolini, a destra spazio a sorpresa per Aebischer. La certezza intangibile è ovviamente Arnautovic, capace di infilzare la Samp tre volte in due partite nella scorsa stagione. Modulo speculare per Stankovic, che lancia l'ex Gabbiadini e Djuricic ai lati dello spauracchio Caputo (5 goal in carriera ai rossoblù), con Sabiri portatore sano di fantasia sulla trequarti. A comporre la diga in mediana con Rincon è Vieira, non Villar. Tensione palpabile, l'altissima posta in palio tra due squadre in crisi rende spezzettato il gioco fin dall'inizio. Da segnalare nella prima parte solo l'infortunio di Lykogiannis, costretto ad alzare bandiera bianca dopo neanche 20' per un colpo violento alla testa: al suo posto De Silvestri, con trasloco di Cambiaso a sinistra. In questo scorcio Bologna e Samp giocano ad annullarsi a vicenda, badando soprattutto a non scoprire il fianco. Ad interrompere questa trama piuttosto soporifera provvede il sigillo di Dominguez, il quale beneficia evidentemente della posizione più avanzata del solito per spezzare un digiuno da goal in Serie A che durava da quasi due anni. Tutto nasce come sempre dalla mente e dai piedi di Arnautovic, geniale nel premiare l'inserimento di Aebischer con una sontuosa imbucata in profondità che denota intelligenza calcistica superiore alla media. Audero risponde al tentativo ravvicinato dello svizzero, ma nulla può sul destro angolato di Dominguez: ed è festa grande sotto la curva Bulgarelli. Il buon Nico ci prende gusto e di lì a poco fa tremare la traversa con una stoccata dal limite sugli sviluppi di un calcio da fermo, con l'immobile Audero raccolto in preghiera. Bologna in vantaggio e ad un passo dal raddoppio, mentre la reazione della Sampdoria è tutta in un estemporaneo tiro alle stelle di Rincon da fuori area dopo respinta corta della retroguardia rossoblù. Attacco completamente afono e bilancio misero per Stankovic all'intervallo.

Leris per uno spento Gabbiadini è la mossa del tecnico serbo in vista della ripresa delle ostilità. Segue uno spezzone povero, cui Stankovic prova a rimediare mettendo mano agli ingranaggi: prima inserendo Villar al posto di Vieira, poi sganciando la classe infinita di Quagliarella per un Sabiri in serata no. Il Bologna perde via via certezze, ma soprattutto denuncia un preoccupante calo atletico. I rossoblù non ripartono più e sembrano confidare solo sulla pochezza avversaria per assicurarsi questi tre punti vitali. Non può bastare, com'è giusto che sia. Un minuto dopo la grazia concessa dal sig.Piccinini ad Orsolini (solo ammonito dopo entrata killer ai danni di Rincon), un'uscita da mani nei capelli di Skorupski in area su cross di Bereszynski spalanca l'autostrada del pareggio sotto gli occhi della Samp. Leris raccoglie e spara d'istinto verso la porta, il suo tiraccio si trasforma in assist perfetto per Djuricic che di testa deposita in rete con guizzo da rapinatore. Sistemata col 4-3-1-2, la Samp cresce e inizia a credere al ribaltone totale. Anche perché il Bologna ci mette molto del suo: Thiago Motta non ottiene nulla dai cambi e quando si decide ad inserire Zirkzee richiama Marko Arnautovic tra l'incredulità di tutto lo stadio. Morale, i rossoblù non combinano più nulla e anzi rischiano il patatrac quando Caputo lanciato nello spazio aperto scorge con la coda dell'occhio Quagliarella appostato solo soletto a due passi da Skorupski. Soumaoro sventa con un intervento disperato e preserva perlomeno questo brodino insipido, con l'aiuto dello stesso Skorupski che nel finale respinge bene la staffilata da fuori del neoentrato Verre. Tanti, troppi punti interrogativi sul cammino di un Bologna mai così vicino al baratro. E domenica prossima, trasferta nella tana del Napoli capolista. Insomma, auguroni.

 

Di seguito, le pagelle della gara.

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 5; Cambiaso 5, Soumaoro 6.5, Lucumì 5.5, Lykogiannis 6 (18' De Silvestri 6); Medel 6, Schouten 5.5 (73' Ferguson 5.5); Aebischer 6, Dominguez 6.5 (79' Soriano s.v.), Orsolini 5 (73' Sansone 5.5); Arnautovic 6.5 (79' Zirkzee s.v.).  all.: Thiago Motta 5

 

SAMPDORIA (4-2-3-1, dal 69' 4-3-1-2)

Audero 6; Bereszynski 6.5, Murillo 6, Colley 5.5, Augello 6; Vieira 5 (58' Villar 6), Rincon 6; Gabbiadini 5 (46' Leris 6), Sabiri 5 (69' Quagliarella 6.5), Djuricic 6.5 (83' Verre s.v.); Caputo 6.  all.: Stankovic 6

 

BOLOGNA-SAMPDORIA 1-1 (32' Dominguez; 72' Djuricic)

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