22/GEN/2025 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Che notte al Dall'Ara! Il Bologna abbatte il muro del Borussia in rimonta

Tocca trovare le parole e non è mica facile.
Al Dall'Ara va in scena una notte che racchiude tutto e il contrario di tutto. Si parte in salita, col timore di vivere l'ennesima tappa senza gioia del cammino in Champions League; e si chiude con i caroselli improvvisati dal popolo rossoblù diretto verso sogni dolcissimi, dopo un 2-1 da giù di testa in rimonta contro i vicecampioni d'Europa. Il rigore al cucchiaio di Guirassy è graffio superficiale e poco più, arriva al quarto d'ora e illude che le dinamiche siano già scritte. Invece no, il Bologna afferra con prepotenza e personalità la partita e la scuote a più non posso, maltrattando il Borussia Dortmund del traballante Sahin (panchina a dir poco a rischio) finché non si ritrova in tasca i tre punti più meritati dell'anno grazie all'uno-due firmato da Dallinga e Iling-Junior nel giro di un minuto poco oltre metà ripresa. Arriva così, con modalità rocambolesche che portano a esiti sacrosanti, la prima storica vittoria rossoblù in Champions. La voleva con tutte le forze, Vincenzo Italiano: per i suoi ragazzi e per la sua gente. Può gustarsela e godersela, mentre beve l'amaro calice dell'eliminazione aritmetica che lo attende dopo il triplice fischio. Un gran peccato per Ferguson e compagni, sempre più a loro agio con l'alta quota. Ad ambientamento quasi concluso, calano i titoli di coda: s'allunga più di un rimpianto, ebbene sì. La consolazione? Ci sono possibilità che si tratti di un arrivederci, se il Bologna confermerà di essere questo.
Se proprio deve essere l'ultima volta, che sia indimenticabile. E' lo spirito con cui il popolo rossoblù va a riempire in ogni ordine di posto il Dall'Ara per quello che -razionalità alla mano- sarà l'atto finale del Bologna in Champions League tra le mura amiche. Pochissime, anzi ad un passo dallo zero le residue chance di playoff. A maggior ragione se l'avversario si chiama Borussia Dortmund: finalista della scorsa edizione, habitué dei massimi livelli continentali. Assieme al Liverpool, la più blasonata del lotto riservato ai rossoblù dal sorteggio. Rispetto al Bologna, tendenza opposta: i tedeschi stentano in campionato (anonima navigazione a metà gruppo) e impressionano in Europa, in generale vengono da un bruttissimo periodo che ha reso precaria la posizione di mister Sahin ma con una vittoria ipotecherebbero comunque la qualificazione diretta agli ottavi. Beukema e compagni cercano l'impresa, né più né meno. Sotto forma di tre punti. Solo regalandosi una notte di gloria eterna, con l'aggiunta di una bella mano dai risultati degli altri campi, avrebbero speranze di volare a Lisbona tra una settimana per sfidare lo Sporting con utopistici ma pur sempre possibili obiettivi di classifica. Le scarsissime opportunità di sopravvivenza non hanno ripercussioni sulla formazione, di fatto molto vicina alla versione tipo. Davanti alla difesa titolare che vede il rientro di Holm, Pobega torna a far coppia con Freuler in mediana. La sorpresa è Lykogiannis: mossa azzeccata, via via prenderà forma la miglior prestazione del triennio bolognese per il terzino greco. Odgaard in questo momento ha l'aria di essere il vero intoccabile dalla cintola in su ma Italiano sceglie di farlo ugualmente rifiatare: trequarti di proprietà di Ferguson, mentre le fasce sono affidate a Orsolini e Ndoye. In attacco tocca ancora a Castro, con Dallinga pronto a subentrare. Il Borussia Dortmund opta per un 4-2-3-1 a trazione anteriore, con il discusso Sahin costretto a rinunciare allo squalificato Bensebaini; l'attacco poggia sui movimenti felini di Guirassy, seguito in passato anche dal Milan e supportato dagli scudieri Duranville e Gittens. Prima linea di assoluto pregio, non ci piove. Più di un'esclusione inattesa: panchina per l'ex juventino Emre Can e per il diamante Adeyemi. L'approccio rossoblù non è male, ma l'ombra della solita serata di coppa senza gioie si staglia minacciosa all'orizzonte quando il sig.Gozubuyuk assegna un rigore notarile per leggera trattenuta di Holm ai danni di Anton in mischia; “scavetto” tottiano e vincente di bomber Guirassy dal dischetto e match in discesa per il Borussia, spinto dal suo Muro Giallo al seguito all'ombra di San Luca. Al Bologna, tanto per cambiare, non ne gira una: un episodio pressoché analogo nell'area avversaria (sbracciata maldestra di Gross su Ndoye) viene perdonato, poi si fa male Orsolini che nella prima mezzora era stato l'unico ad impensierire Kobel con un gran sinistro al volo. In più, Duranville anticipa sul più bello Castro pronto a depositare in rete un servizio dell'imprendibile Ndoye. Episodi contrari nell'economia di una frazione dominata e chiusa su uno 0-1 che più bugiardo non si può. Rossoblù decisamente superiori, Borussia aggrappato di fatto a fortuna e blasone.
Diciamolo chiaramente, a scanso di equivoci: l'ha vinta lui, Vincenzo Italiano. Prima, mandando un messaggio baldanzoso ai naviganti con quella formazione super competitiva in barba alle scarse possibilità di regalarsi un futuro europeo. Poi, incidendo sulla gara a suon di cambi: dalla panchina escono nell'ordine Iling-Junior (già nel primo tempo per l'Orso azzoppato), Odgaard e Dallinga. Tutti decisivi: tra goal, assist e soprattutto presenza. Il tecnico rossoblù ha un pregio indiscusso: crede in quello che fa. C'è un esempio che lo racconta alla perfezione. Sul finire del primo tempo, l'ennesimo errore di misura di Iling-Junior genera qualche mugugno in tribuna; Italiano si volta verso i tifosi e invoca calma. I fatti gli danno ragione: pur all'interno di una prestazione non proprio memorabile, l'ala inglese infila alle spalle di Kobel il pallone del successo. Un minuto prima, Dallinga aveva scolpito il pareggio su invito prelibato di Odgaard, ovvero colui che questa partita l'ha stravolta per davvero. Piazzandosi sulla trequarti a smistar palla e ad imporre il suo strapotere fisico sulla mediana insapore di Sahin, finita in men che non si dica nel tritacarne. Inutili i tentativi di rianimazione giallonera: impatto nullo sia per Emre Can sia per il nervosissimo Adeyemi, assai deludente pure l'atteso Gittens. Molto più vicino il Bologna a dilagare, con due che il goal l'avrebbero strameritato a coronamento dell'ottima prova offerta: Ndoye e appunto Odgaard. Di pericoli per la porta rossoblù se ne ricorda giusto uno, in seguito ad uscita maldestra di Skorupski non punita dall'inzuccata alta di Guirassy. Sulle macerie del muro festeggia allora il Bologna, di fronte ad un Dall'Ara incredulo e pieno zeppo di occhi lucidi. Una prima volta del genere chi la dimenticherà mai?
Di seguito, le pagelle della gara.
BOLOGNA (4-2-3-1)
Skorupski 6; Holm 7, Beukema 7, Lucumì 6.5 (63' Casale 6.5), Lykogiannis 7; Freuler 6 (46' Odgaard 7.5), Pobega 6.5 (86' Moro s.v.); Orsolini 6.5 (35' Iling-Junior 7), Ferguson 7, Ndoye 7; Castro 6 (63' Dallinga 7.5). all.: Italiano 8
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1)
Kobel 6.5; Gross 4.5 (75' Yan Couto 5.5), Anton 5.5, Schlotterbeck 5, Ryerson 5; Nmecha 5.5, Reyna 6 (63' Emre Can 5); Duranville 6 (63' Adeyemi 5), Beier 5, Gittens 4.5; Guirassy 6.5 (75' Brandt 5.5). all.: Sahin 5
BOLOGNA-BORUSSIA DORTMUND 2-1 (15' Guirassy rigore; 71' Dallinga, 72' Iling-Junior)
Francesco Piggioli
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