2/FEB/2025Francesco PiggioliFeatured, Sport, L'Angolo del Piggio
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De Silvestri più Fabbian, il Bologna spazza via il Como e vola verso l'Europa

Notte senza storia, tre punti mai in discussione.

Il Bologna sbriga la pratica Como con un goal per tempo, facendo sembrare facile un esame che sulla carta non lo era affatto. I ragazzi di Fabregas erano segnalati in forma: basti pensare alle fatiche imposte una settimana fa all'Atalanta per mettere le mani sulla vittoria in rimonta. E invece il ciclone rossoblù li schianta molto oltre il 2-0 finale firmato De Silvestri e Fabbian, come suggeriscono ad esempio le due traverse centrate da Lucumì e Dallinga nel primo tempo. Missione agevolata dalla precoce espulsione di Fadera? Senza dubbio, ma la sensazione è che a prescindere dagli sviluppi favorevoli Italiano abbia letto meglio del collega una partita diventata in fretta lezione di calcio. La serata del Bologna finisce dunque in festa, tra sogni europei sempre più concreti. Juve e quinto posto agganciati almeno per qualche ora nonché discreto carico di pressioni spedito sulle spalle della concorrenza, attesa da impegni tutt'altro che comodi. E' una buonanotte che più rossoblù non si può.

Un po' allievo contro maestro, a pensarci bene. L'ambiziosissimo Como giunge in visita al Dall'Ara con la curiosità dell'apprendista che vuole imparare i trucchi del mestiere: non è un mistero, la squadra di Fabregas ha disponibilità e velleità d'alta classifica in un futuro nemmeno troppo lontano. E allora, quale occasione migliore della sfida a chi nell'impresa è già riuscito? Il Bologna come modello e fonte d'ispirazione, certo. Specie adesso che al netto dell'eliminazione è fresco negli occhi e nella mente il ricordo delle ultime, ottime uscite in Champions League. Dopo aver lasciato punti pesanti all'Atalanta per via di quella dolorosa rimonta subita, il Como cerca riscatto su un campo difficile che il Bologna è chiamato al contrario a blindare come ai bei tempi per regalarsi buone chance di rientro in Europa dalla porta principale. In attesa di far entrare nelle rotazioni anche il neoarrivato Davide Calabria, Italiano concede spazio a De Silvestri e rimpiazza l'acciaccato Pobega con Moro a centrocampo. Pochissimi i calcoli in ottica Bergamo, benché i quarti di finale di Coppa Italia siano tappa cerchiata in rosso in grado di far svoltare la stagione. Prendete l'attacco: largo ai titolari, con il rientro a pieno regime di Odgaard e Dominguez oltre a Ndoye. Classica staffetta solo per quanto riguarda la casella di centravanti, dove la scelta ricade su Dallinga con Castro indiziato a partire dal 1' martedì con l'Atalanta. Cutrone è invece il vero nove scelto da Fabregas, contrariamente alle attese. Come biasimarlo: all'andata il capitano dei lariani fu mattatore tra goal e autorete procurata. Nico Paz guida una batteria di rifinitori di alto tasso qualitativo completata dalle frecce Diao e Fadera; l'escluso eccellente è Strefezza. Si registra poi l'esordio dal 1' di Alex Valle, neoacquisto dal sangue blu: lo manda la cantera del Barcellona. E' sfida tra squadre con dna giochista, la fase iniziale di studio si spiega con la volontà di prendere le misure ai rispettivi palleggi senza concedere spiragli a freddo. Rispetto reciproco, ecco. Ma trattasi di spezzone interlocutorio da cui sbuca meglio il Bologna, che timbra la traversa con Lucumì di testa su corner e non si ferma più. E' predominio crescente, fino al meritato vantaggio. Metà frazione: l'ormai ennesima pennellata da sinistra di Lykogiannis innesca l'incornata da manuale di De Silvestri, che fa capitolare Butez col suo primo centro stagionale. Passano gli anni e sale la concorrenza, ma il capitano non ne vuol sapere di mollare la presa: per informazioni chiedere a Fadera, cancellato dal primo tempo roboante del Sindaco rossoblù. Combinazione tra terzini, classe operaia in Paradiso. Messo all'angolo, il Como non reagisce. Anche perché l'uomo di maggior talento, colui che dovrebbe iniettare qualità tra le linee, latita rovinosamente: parliamo di Nico Paz, inghiottito dall'imbuto Beukema-Freuler e grande assente di serata. Il Bologna fiuta allora l'aria buona, congela il possesso palla e sfiora il raddoppio con Dallinga, perfetto in anticipo su Goldaniga sul cross basso di Ndoye: ci pensa ancora la traversa a salvare Fabregas, che fatica a trovare contromisure. Nell'azione, però, un paio di paroline di troppo all'indirizzo del signor Massimi costano caro a Fadera: rosso diretto e doccia anticipata per lui, Como in dieci. Il mirino rossoblù rimane comunque puntato a sinistra, dove Lykogiannis e Dominguez scavano solchi di fronte all'impotente e plurigraziato Engelhardt. Primo tempo a senso unico, sì. E la combinazione vantaggio più superiorità numerica suggerisce che anche la partita lo sia già.

A questo Como sgualcito dalla superiorità del Bologna serve un mezzo miracolo per rovesciare l'inerzia. Fabregas si preoccupa anzitutto di portare la questione per le lunghe, tenendo vivo il risultato. Priorità assoluta: maggiore equilibrio in transizione, dove i rossoblù hanno banchettato a piacimento. In tal senso va letto l'ingresso di Da Cunha per il confusionario Caqueret. Italiano batte invece la strada della previdenza, non volendo correre rischi inutili: fuori l'incontenibile ma ammonito Lykogiannis e dentro Miranda. Approccio un filo flemmatico, a tenere dritte le antenne provvede l'assolo personale di Diao chiuso da destro che sibila a fil di palo; è il primo vero pericolo per la porta di Skorupski, è soprattutto la classica sveglia che richiama all'ordine e produce conseguenze. Vedi immediato innesto di Fabbian per Ndoye, con trasloco di Odgaard sull'esterno. Fabregas opta per una scelta filosoficamente opposta: via la fisicità di Cutrone e spazio all'attacco leggero con Ikoné chiamato a togliere riferimenti. Se il Bologna aggiunge chili e centimetri, il Como se ne priva. I dividendi se li prende però tutti Italiano, subito ripagato: servizio col contagiri di Miranda e zampata letale proprio di Fabbian, che interrompe così un digiuno tanto lungo quanto fastidioso (non segnava dall'1-1 con l'Empoli alla terza giornata). Morale: alla fine manca mezzora, ma i titoli di coda sono già lì che premono per scendere. Prova ad arricchire le cronache Beukema, che in mischia va a caccia del tris trovando però l'opposizione di Butez. Il Bologna governa con autorità e piglio, badando bene a non concedere distrazioni in grado di rianimare un avversario a terra. Anche perché al Dall'Ara tira aria di festa, rovinarla sarebbe un gran peccato. Arrivano allora minuti speciali per El Azzouzi e Cambiaghi, entrambi fuori da mesi e affamati di campo. Rimane giusto il tempo di scomodare Skorupski, che regala ai fotografi un tuffo in bello stile per abbassare la saracinesca in faccia a Nico Paz e alla sua punizione diretta sotto l'incrocio in pieno recupero. La porta inviolata, del resto, è tassello graditissimo del party rossoblù. Contenuto e sobrio, perché l'agenda impone ancora straordinari: martedì a Bergamo c'è in palio la semifinale di Coppa Italia. Appuntamento con la storia. E Vincenzo Italiano avrebbe una gran voglia di fare un bel regalo al suo popolo, che lo acclama a gran voce. Occhio a questo Bologna. Si sa, l'appetito vien mangiando.

 

 

Di seguito, le pagelle della gara.

 

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 7; De Silvestri 7.5, Beukema 7, Lucumì 7, Lykogiannis 7 (46' Miranda 7); Freuler 7.5, Moro 7.5 (83' El Azzouzi s.v.); Ndoye 6 (52' Fabbian 7), Odgaard 6.5, B.Dominguez 6.5 (83' Cambiaghi s.v.); Dallinga 6.5 (64' Castro 6).  all.: Italiano 7.5

 

COMO (4-2-3-1)

Butez 6; Engelhardt 5, Goldaniga 5.5, Dossena 5, Valle 5.5 (85' Jack s.v.); Perrone 5.5 (77' Strefezza s.v.), Caqueret 5 (46' Da Cunha 6); Diao 6 (85' Iovine s.v.), Nico Paz 5, Fadera 4; Cutrone 5 (63' Ikoné 6).  all.: Fabregas 5

 

BOLOGNA-COMO 2-0 (24' De Silvestri; 66' Fabbian)

 

Francesco Piggioli

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