19/OTT/2024 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
335
Il Bologna si butta via, cuore Genoa per la rimonta: 2-2 a Marassi
Suicidio sportivo, non c'è verso di chiamarlo diversamente.
Il Bologna getta nel bidone dell'indifferenziata altri due punti come se niente fosse. Da 0-2 a 2-2, blackout completo rossoblù quando meno te l'aspetti e la rimonta tutta cuore e orgoglio del piccolo Genoa fa un male terribile. Questione mentale, qui la tecnica e la tattica c'entrano poco. Semplicemente: non esiste. Non esiste dilapidare vantaggi così, non esiste far risorgere un avversario dalle macerie, non esiste gestire una vittoria di fatto già in tasca con una simile leggerezza. Pur smontato dal mercato e avvilito dagli infortuni, il Genoa di Gilardino ha un cuore e un allenatore che aggiunge; il Bologna no, un cuore non ce l'ha. E la gestione tecnica di Vincenzo Italiano ad oggi toglie, senza aggiungere. Poi, certo, le voragini difensive di Casale hanno spalancato un'autostrada, più che la porta, all'uno-due di un Pinamonti a sua volta bravissimo a spazzar via la maxi illusione firmata Orsolini e Odgaard. L'anno scorso, il terzo incomodo tra Beukema e Lucumì si chiamava Riccardo Calafiori: un filo di differenza s'avverte, ecco. Un parziale alibi s'allunga, certo. Ma l'indole e l'atteggiamento no, quelli rimangono scolpiti su pietra. Il Bologna era forte, ma aveva anche un'anima. Sul presente, meglio far scendere un velo pietoso. Il fardello dei rimpianti è già ai limiti dell'insostenibilità e siamo solo a metà ottobre.
Cerchio rosso su Marassi. Genoa e Bologna chiedono uno scossone al loro fin qui deludente campionato e i novanta minuti odierni diventano cruciali in tal senso. “Vietato sbagliare” è il cartello appeso in entrambi gli spogliatoi. La pesantissima conta delle assenze su ambo i fronti emette se non altro un primo verdetto: parità assoluta. Il barcollante grande ex di turno Alberto Gilardino (pur rinfrancato dalla fiducia a parole della società in settimana) non ha i vari Gollini, Bani, De Winter, Malinovskyi, Messias, Ekuban e Vitinha; a strappargli un mezzo sorriso sono giusto i recuperi in extremis di Badelj e Frendrup: il primo va in panchina, il secondo parte dall'inizio in un 4-4-1-1 trasfigurato dai malanni. Lavagna alla mano Gila comincia con un undici abbottonato, disegnando due linee compatte da cui sbuca Thorsby con il compito di fare da raccordo tra la mediana e l'attacco guidato dal solo Pinamonti. Dietro, a protezione del vice Leali, il debuttante Marcandalli e Matturro rappresentano scelte pressoché obbligate dall'emergenza. Pensava di passarsela meglio Vincenzo Italiano, specie all'alba di una full immersion da sette partite in venti giorni. E invece la sosta delle Nazionali gli restituisce un'infermeria stracolma, che ai lungodegenti Cambiaghi, El Azzouzi e Ferguson (quest'ultimo ormai vicino al rientro) aggiunge le presenze di Erlic, Aebischer, Iling-Junior e Ndoye. Poker di indisponibili dell'ultim'ora, solo l'ala svizzera sembra avere qualche chance di recupero per martedì in Champions League a Birmingham. Una bella mazzata, cui si prova ad ovviare con l'entusiasmo dell'esordiente Benjamin Dominguez: l'esterno argentino classe 2003 debutta dal 1' in una linea d'assalto completata da Odgaard e Orsolini alle spalle del puntero Castro. Moro affianca l'inossidabile Freuler a centrocampo mentre Casale fa coppia con Beukema in difesa: classiche rotazioni da calendario fitto. Sulla carta, un assetto decisamente offensivo che riflette la volontà rossoblù, contro quella che i numeri indicano come la peggior difesa del campionato (ben 15 goal subiti). E' caccia aperta ai tre punti, la Champions può e deve aspettare. L'approccio arrembante del Bologna dà voce alle intenzioni di colpaccio, con il Genoa da subito rintanato in una gara di sofferenza e resistenza. Dominguez inizia a percuotere la fascia con personalità, caricando di falli Sabelli: buono lo scatto dai blocchi per el Nene, che attorno alla mezzora trova anche lo spunto giusto per battere Leali ma paga il tocco di mano in avvio di azione. Goal annullato, le belle impressioni però restano. Il portiere del Genoa si rivela fondamentale per tenere a galla Gilardino: doppia parata ravvicinata, prima sul classico sinistro a giro di Orsolini e poi sulla cannonata da fuori di Moro. Quando lo stesso Orsolini si fa murare un'altra volta, stavolta a due passi dalla porta, sembra prendere forma l'ennesima gara stregata del suo momento no. E invece no, la riscossa è alle porte. Per accenderla occorre una deviazione, tanto netta quanto decisiva, da parte di Vasquez: il tiro dell'Orso si trasforma così in graffio fatale per Leali, costretto a capitolare. Il vantaggio regala leggerezza al Bologna, mentre il Genoa si riscopre ancora più in balia delle proprie paure. Ne fa le spese mister Gilardino, ammonito in chiusura di tempo per proteste troppo vigorose all'indirizzo del sig.Doveri. Per il Grifone, non pare decisamente periodo.
Ekhator e Norton-Cuffy sono le due carte che Gila si gioca dopo l'intervallo. Con l'uscita di Marcandalli e Melegoni, il Genoa torna all'antico: 3-5-2 con una punta di ruolo a dar manforte all'isolatissimo Pinamonti, Sabelli a sinistra e Martin riciclato nel pacchetto difensivo. Thorsby arretra in mediana nel tentativo di aiutare Frendrup e Miretti, apparsi in grande difficoltà nel primo tempo. L'iniziale sfuriata genoana si limita ad ammassare palloni innocui dalle parti dell'attento Ravaglia, mentre il Bologna esibisce finalmente il suo lato cinico. Primo affondo, tre punti in ghiaccio. Respinta di Leali su cross insidioso di Miranda, il pallone scende sul sinistro di Odgaard che dal limite prende la mira e insacca con l'aiuto del palo. Si sblocca così anche il jolly danese, che impreziosisce la sua partita fin lì utile ma piuttosto sporca tra le linee con la gemma del raddoppio. Ora di gioco, pesca dalla panchina anche Italiano che concede mezzora a Karlsson richiamando un Dominguez in comprensibile calo dopo quell'avvio intrigante. Nel Genoa, invece, Zanoli e Masini rilevano Thorsby e il fischiato Miretti. Marassi inizia a rumoreggiare sui resti del Genoa, il Bologna confida in una comoda gestione dello 0-2 nella mezzora che resta. La tranquillità non riesce tuttavia a prendere la residenza in casa rossoblù, il disastro è dietro l'angolo. Ci vuole uno strafalcione di Casale per rimettere in corsa il Grifone: il liscio in disimpegno del centrale di Italiano è raccolto da Ekhator, bravo ad apparecchiare la tavola al rasoterra a colpo sicuro di Pinamonti. L'ex Sassuolo pare prenderci gusto e in piena trance agonistica sfiora l'immediato 2-2 alla ripresa delle ostilità. Corre ai ripari Italiano: fuori Odgaard e un Castro sottotono, in campo forze fresche con Fabbian e Dallinga. L'inerzia è però chiara e nel calcio, spesso, quando si spegne la luce è dura poi trovare l'interruttore. Il patatrac incombe e si consuma per vie aeree: punizione laterale di Martin, Pinamonti svetta sulla marcatura docile di Casale e incorna alle spalle dell'incredulo Ravaglia. Spogliarello giustificato per il bomber genoano sotto la sua curva in estasi, anche Gila si fionda in campo ad esultare. Per Italiano, al contrario, l'ormai consueta cascata di amarezza. Non aver vinto oggi inquieta e semina parecchie ombre sul cammino. La lenta, anonima processione continua.
Di seguito, le pagelle della gara.
GENOA (4-4-1-1, dal 46' 3-5-2)
Leali 7; Sabelli 6.5, Marcandalli 6 (46' Norton-Cuffy 6.5), Vasquez 5, Matturro 5.5; Melegoni 5 (46' Ekhator 7), Frendrup 5.5 (82' Ankeye s.v.), Miretti 5 (64' Zanoli 6.5), Martin 6.5; Thorsby 5.5 (64' Masini 6); Pinamonti 7.5. all.: Gilardino 6.5
BOLOGNA (4-2-3-1)
Ravaglia 6; Posch 5.5, Beukema 5.5, Casale 4, Miranda 5.5; Freuler 6, Moro 6; Orsolini 6 (90' Holm s.v.), Odgaard 6.5 (76' Fabbian 5.5), B.Dominguez 6 (62' Karlsson 5); Castro 5 (76' Dallinga 5.5). all.: Italiano 5
GENOA-BOLOGNA 2-2 (37' Orsolini; 56' Odgaard, 73' Pinamonti, 85' Pinamonti)
Francesco Piggioli
La Virtus espugna il red carpet di Milano . Olimpia battuta 73-82
9 Dic. 2024 - Redazione
Torna al successo la Virtus e lo fa in maniera sontuosa battendo sul red carpet di Assago l' Olimpia Milano 73-82 . Un colpo molto importante per il morale e la consapevolezza bianconera, che arriva dopo un periodo difficile, con un solo ...
La Effe cade a Piacenza 80-70 e ricade nel buio
8 Dic. 2024 - Redazione
La Fortitudo di Attilio Caja subisce una brutta sconfitta a Piacenza contro l'ultima in classifica,tornando nel buio del recente passato e facendo un preoccupante passo indietro. La squadra biancoblu' , apparsa debole in difesa e poco motivata ...