22/OTT/2024 • • Featured, Sport, L'Angolo del Piggio
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Inghilterra ancora amara per il Bologna, vola l'Aston Villa: 2-0
Ancora applausi, ancora mani vuote.
Non cambia la litania del Bologna, che rientra da Birmingham con un altro 2-0 dopo Liverpool. Risultato e impressioni in fotocopia, dalla Serie A alla Champions e viceversa: con un pizzico di cinismo in più, qualcosa si poteva imbarcare sul volo di ritorno. Sia come goal (non si schioda lo zero dopo tre giornate) sia soprattutto come punti. E invece Italiano deve inchinarsi alla legge di Emery, che spicca definitivamente il volo a quota 9 con prepotente candidatura al ruolo di rivelazione di questa Champions. Apre le danze capitan McGinn su punizione, rifinisce il tabellino Duran a stretto giro di posta: le sorti del match si decidono in dieci minuti a cavallo dell'ora di gioco, fatali per le speranze del Bologna e dei suoi tremila tifosi al seguito. Non sono mancate le occasioni ai rossoblù, né prima né dopo. Ma tra deficit di concretezza e legni colpiti, nel pugno alla fine della fiera rimangono solo le recriminazioni. Come al solito, come da fastidiosa prassi stagionale.
Un tuffo nella lussuosa piscina della Champions League per dimenticare gli stenti del campionato. Venti giorni dopo la storica trasferta di Liverpool, i rossoblù rimettono piede in Inghilterra, destinazione Birmingham. E sì, il Villa Park non avrà lo stesso fascino di Anfield ma le difficoltà si annunciano molto simili: la truppa di casa frequenta i piani nobili della Premier League ed è al momento a punteggio pieno in Champions con 6 punti raccolti nei primi 180', compreso il pregiato scalpo del Bayern Monaco. E' in un certo senso allievo contro maestro, un incrocio tra allenatori che esprimono una chiara vocazione verso i tornei continentali: pazienza se al cospetto del re di coppe Unai Emery e delle sue quattro Europa League in bacheca mister Vincenzo Italiano può offrire solo le due finali di Conference perse con la Fiorentina. La tendenza resta evidente: fatte le debite proporzioni, entrambi danno il meglio di sé in Europa. Il biglietto da visita dell'Aston Villa impone antenne ben dritte a tutti gli avversari, figurarsi a questo Bologna capace di vincere una sola gara ufficiale delle dieci fin qui disputate e reduce da buone esibizioni nei turni precedenti ma ancora alla ricerca di quel guizzo, di quella scintilla in grado di accendere una stagione per ora anonima. Match da maneggiare con cura, insomma. Ma non senza ambizione, ci mancherebbe. Tra i mille motivi che portano a sognare l'impresa, un posto di spicco se lo tiene la voglia di regalare un bel sorriso all'intera comunità bolognese, colpita dalla terribile alluvione dei giorni scorsi. Al solito 4-2-3-1 di Emery pronto a riciclarsi in 4-4-2 a seconda delle evenienze e del posizionamento dell'ibrido Rogers, Italiano oppone un 4-3-3 sulla carta intraprendente e sfacciato come indica il termometro della mediana; la fisicità da assaltatore di Fabbian si mescola alla tecnica di Urbanski, con Freuler unico vero uomo d'ordine. Più proposta che contenimento, stando alle scelte. Dallinga si conferma punta di coppa: dal 1' parte ancora lui e non Castro, proprio come ad Anfield. Ai suoi lati, la conferma di Orsolini e l'attesissimo rientro di Ndoye. Solo panchina per l'ex Iling-Junior, sedotto e abbandonato dai Villans in estate. Fari allora puntati sul duello in salsa colombiana tra i due Jhon della serata: Duran, il baby prodigio 2003 ammazza Bayern, è infatti la scelta di Emery come centravanti e incrocia la spada con il connazionale Lucumì, di nuovo al fianco del gemello Beukema in una difesa tipo chiamata a voltar pagina dopo i pasticci di Casale a Marassi. Primo tempo di grande Bologna: se serviva una risposta, arriva un bel “presente”. Attenti e in partita i rossoblù, pronti a ribattere colpo su colpo proprio come ad Anfield. Con tanto di lampo improvviso e simile, sempre all'inizio e sempre con Dallinga: imbucata geniale di Ndoye, l'olandese prende il tempo a Diego Carlos e chiama Martinez alla prima parata. Beukema e Lucumì mettono la museruola a Duran, Rogers fatica a trovare spazi sulle zolle ben presidiate dal solito magistrale Freuler. L'Aston Villa cresce nella fase centrale, in un break inaugurato dall'unico spunto di Duran: capocciata su angolo e pronta replica di Skorupski. Sale la marea, soprattutto sul lato destro rossoblù dove Orsolini arranca in copertura sull'arrembante Maatsen ed è costretto a spendere un giallo al pari di Posch. Skorupski salva su McGinn, ma anche il Bologna si costruisce la sua occasionissima: recupero alto e sinistro troppo telefonato su Martinez da parte di Dallinga, che ignora un Orso meglio appostato. La nuova ondata dei Villans in chiusura vede protagonista Rogers, ma il vascello di Italiano continua a navigare con sicurezza. All'intervallo, insomma, discrete sensazioni.
Il Villa Park si aspetta bomber Ollie Watkins già all'uscita dagli spogliatoi, invece Emery punta da subito su Barkley al posto di un opaco Onana. Cambio anche per il Bologna, come da attese: fuori un Orsolini in apnea e dentro Odgaard. Bailey spaventa Skorupski al primo pallone buono, con traiettoria a fil di palo: sospirone rossoblù. Capovolgimento di fronte e la chance del vantaggio cade sul destro di Posch, che arriva al tiro di gran carriera ma angola troppo. Dal sollievo ai rimpianti, nel giro di un attimo. A sensazione, comunque, partita aperta. Al Bologna serve riannodare i fili con il bel primo tempo giocato, ma non fa in tempo: punizione carica di veleno di McGinn, nessun tocco nel mischione davanti a Skorupski e palla che s'infila beffarda nell'angolino. Solita storia, dietro i complimenti si nasconde la beffa. Parentesi da incubo per il Bologna, che non riesce a rialzarsi e sprofonda: Rogers taglia a fette la difesa rossoblù con un gran movimento senza palla e serve a centro area per Duran, che si fa bastare il primo duello vinto in tutta la serata con Lucumì per timbrare il cartellino. Come i grandi cannonieri, sì. Due a zero, Villa Park in delirio e la priorità diventa non crollare. Moro e Castro per un invisibile Urbanski e Dallinga: Italiano prova a pescare dal mazzo. Fa lo stesso Emery, che rivoluziona tre quarti di attacco richiamando entrambi gli esterni oltre al goleador Duran. Fasce ora affidate a Ramsey e a Philogene, in campo anche il beniamino Watkins. Nel Bologna balza all'occhio il calo del contributo sugli esterni, in particolare a sinistra dove Ndoye -comunque tra i migliori- finisce la benzina in anticipo; sul lato opposto, Odgaard si allinea al contributo pressoché nullo del predecessore. L'opportunità di aggiungere sapore e senso ai minuti finali potrebbe arrivare allora su calcio da fermo, ma come da copione classico in questo scorcio iniziale di stagione neppure la fortuna sorride a Italiano. Angolo di Lykogiannis, gran scelta di tempo in stacco di Beukema che però centra in pieno il palo a Martinez battuto. E allora, tanti ringraziamenti in chiusura a Skorupski che sventando per ben due volte il tris (specie su Ramsey un attimo prima del fischio finale) evita una punizione troppo severa per quanto visto. Impossibile prendersela con il Bologna di coppa, più che dignitoso in tre match su tre pur avendo raccolto la miseria di un punto. Tra Monaco e Lille, al Dall'Ara, si scriverà buona parte del destino europeo rossoblù. Ora, doverosamente, testa al Milan e al campionato.
Di seguito, le pagelle della gara.
ASTON VILLA (4-2-3-1)
E.Martinez 6.5; Konsa 5.5, Diego Carlos 6, Pau Torres 6.5, Maatsen 7; Onana 5.5 (46' Barkley 6), Tielemans 6.5 (77' Kamara s.v.); Bailey 6.5 (66' Ramsey 6), Rogers 6.5, McGinn 7 (66' Philogene 6); Duran 7 (66' Watkins 6). all.: Emery 7
BOLOGNA (4-3-3)
Skorupski 7; Posch 5.5, Beukema 6.5, Lucumì 5.5, Lykogiannis 6; Urbanski 5 (66' Moro 6), Freuler 6, Fabbian 6; Orsolini 5 (46' Odgaard 5), Dallinga 5.5 (66' Castro 6), Ndoye 6.5 (77' Iling-Junior s.v.). all.: Italiano 6
ASTON VILLA-BOLOGNA 2-0 (55' McGinn, 64' Duran)
Francesco Piggioli
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