8/AGO/2019Francesco PiggioliSport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Bologna, addio Pulgar! E' caccia al regista: in pole Dominguez

Erick saluta, imbocca la Variante di Valico e scavalca l'Appennino: lo aspetta la Fiorentina.

L'avventura di Pulgar sotto le due Torri finisce dopo quattro anni di bassi (nella prima parte) e di alti (sulle ultime curve). Un po' così, all'improvviso, quando l'illusione della permanenza iniziava a prendere forme sempre più concrete. Colpa di una clausola rescissoria tutt'altro che inattaccabile, perché 10 milioni di euro per il giocatore sbocciato sul piano tecnico e mentale alle dipendenze di Sinisa Mihajlovic sono obiettivamente pochi. Con i suoi 25 anni, Pulgar ha ancora margini di miglioramento e la bella Coppa America giocata qualche settimana fa con la maglia del Cile autorizza a pensare che il ragazzo sia ormai giunto sulla soglia della piena maturità calcistica, sulla scia di un girone di ritorno dell'ultimo campionato vissuto da assoluto protagonista con il Bologna. Il mentore Sinisa ha sperato fino alla fine di riuscire a tenerlo a Casteldebole, ma la volontà del giocatore unita ai costi accessibili dell'operazione hanno spalancato le porte all'assalto degli uomini di mister Commisso. Del resto, già nel corso di un'intervista rilasciata di recente in patria il regista cileno aveva candidamente ammesso di ritenere conclusa la sua parentesi rossoblù e di voler tentare una nuova esperienza ai piani superiori. Stupisce a questo punto la scelta in favore della Viola, in piena ricostruzione al termine di un'annata travagliata e chiusa con una faticosa salvezza strappata solo all'ultima giornata. L'irrinunciabile scalino verso la nobiltà del calcio -insomma- al momento lo vede soltanto Pulgar.

Inultile far finta di niente, lo sbarco di uno dei simboli della truppa di Mihajlovic in riva all'Arno è stato accolto con parecchio fastidio in città. Sempre di derby dell'Appennino si tratta, seppur in salsa mercantile. Più di ogni altro aspetto, a ferire il popolo rossoblù è la preferenza verso uno storico nemico reduce da grosse difficoltà proprio nell'estate in cui Joey Saputo ha deciso di rimetter mano al portafoglio attraverso notevoli investimenti sul fronte tecnico. Pulgar era tra i candidati a guidare la transizione verso questa nuova epoca della storia del Bologna, il brusco divorzio fa male. E genera soprattutto una falla pesante per gli equilibri di campo. In sostanza, Mihajlovic si ritrova senza il regista titolare a poco più di due settimane dall'inizio della Serie A. Non solo: la lacuna si annuncia profonda anche alla voce "calci piazzati", di fatto monopolizzati dal cileno grazie al lavoro specifico dello staff di Sinisa. Oltre alla celeberrima specialità della casa (i rigori), restano senza padrone anche angoli e punizioni: far finta di niente -nel calcio moderno- equivarrebbe ad un clamoroso autogoal, dal momento che oggigiorno un numero sempre crescente di partite viene deciso dagli sviluppi di situazioni da fermo. Non è opinione, ma statistica.

Sabatini e Bigon dovranno porre rimedio con urgenza, stringendo su uno dei tanti nomi finora sondati nel ruolo. Più dell'olandese Jorrit Hendrix del Psv (classe '95), per caratteristiche tecniche le attenzioni dei dirigenti rossoblù sono rivolte a Nicolas Dominguez, volante ventunenne del Velez Sarsfield. Al centro dell'affare, la "solita" clausola rescissoria: per circa 9 milioni di euro, il talento argentino può liberarsi dal suo attuale club senza bisogno di trattative. Sabatini è rimasto letteralmente stregato dalle sue qualità e non sembra avere dubbi: il dopo Pulgar si chiama Dominguez. Attesi sviluppi già nelle prossime ore, specie se il Bologna riuscirà a liberare in rosa un posto da extracomunitario (e il candidato principale ad uscire è Godfred Donsah). Nel frattempo, lascia i colori rossoblù anche Adam Nagy, da tempo ai margini delle rotazioni; l'ungherese si trasferisce a titolo definitivo al Bristol City, che milita in Championship. Bilancio in chiaroscuro per l'ex promessa del Ferencvaros, portata a Bologna da Bigon nell'estate 2016: 51 presenze (con un solo goal) nell'ultimo triennio e la netta sensazione di inadeguatezza -specie fisica- al calcio italiano. Da non escludere a questo punto un doppio innesto anche in caso di conferma della rivelazione Kingsley, soprattutto se la mediana dovesse essere ulteriormente alleggerita dalla cessione di Donsah.

La priorità allo stato attuale è però una sola: si chiama Nicolas Dominguez. Professione regista.

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