17/GIU/2020Francesco PiggioliSport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Bologna, la ripresa secondo Sinisa: mini torneo da mina vagante

Scorciatoia per l'Europa.

Una luce in fondo ad un tunnel lungo quasi quattro mesi. In coda alla pausa più surreale della storia recente (calcistica e non), il pallone torna come per magia a rotolare e il Bologna vuole prepararsi all'impatto con la ritrovata realtà. Si riparte, in teoria: in realtà, si ricomincia. Da zero, o quasi. Un nuovo campionato in miniatura, per un mese abbondante senza stacco in cui tutte le squadre sperimenteranno situazioni e sensazioni insolite. Facile prevedere sorprese, mentre appare arduo pensare che i valori fissati dalla Serie A spedita in archivio a marzo escano congelati dal lockdown. E allora ecco che sul tourbillon estivo i ragazzi di Mihajlovic fanno affidamento per tentare di accarezzare sogni che all'indomani della sconfitta sul campo della Lazio (29 febbraio scorso, una vita fa) sembravano destinati ad appartenere come minimo alla prossima stagione. Sì, dalla centrifuga di luglio Sinisa (fresco di rinnovo fino al 2023) conta di pescare il jolly che porta dritto all'Europa League. Senza vincoli o pressioni, ma con un unico obbligo: provarci.

La sensazione è che l'unicità del mini torneo alle porte regali sulla carta più vantaggi che svantaggi al Bologna. Fino allo stop infatti pareva che ai rossoblù mancasse sempre quell'inezia, quel dettaglio, quel particolare in grado di offrire un appiglio per il definitivo salto di qualità. Basti pensare al trend che ha preceduto la sospensione: se il sacco di Roma lasciò in dote un marchio sulle velleità europee, ecco che il misero punto raccolto nel trittico successivo contribuì a spegnere parecchi ardori. Anche perché a quel passaggio delicato Mihajlovic si affacciò con una rosa ridotta ai minimi termini da infortuni e squalifiche: valga come esempio simbolico la panchina interamente composta da ragazzi della Primavera in occasione della sfida interna con l'Udinese, aggiustata a tempo scaduto dalla zampata di Palacio. La ripartenza cancella tutte queste dinamiche, non solo in termini di gerarchie e valori assoluti. Sinisa può ora contare sull'organico al gran completo, con notevoli ripercussioni sul ventaglio di scelte a disposizione. Prendete la fascia sinistra, a dir poco martoriata nei due terzi di stagione già disputati: in un colpo solo rientrano il titolare designato (Dijks) e l'alternativa più logica (Krejci); entrambi erano fuori causa da mesi. Dettagli che possono fare la differenza, al pari del pieno recupero di Medel. Dopo aver vissuto una prima parte di campionato sull'altalena, l'esperto mediano cileno (segnalato in gran spolvero a Casteldebole) si candida ad un finale da protagonista. E alla luce della ritrovata abbondanza, persino il tris di squalifiche da scontare al debutto contro la Juventus fa meno paura: out Bani, Schouten e Santander. Ovvero due titolari e un subentrante praticamente fisso. Ma Mihajlovic dispone ora di risorse per rimediare all'intoppo.

L'ampio ventaglio di opzioni può sembrare un vezzo di poco conto, ma in questa situazione appare come un punto decisamente imprescindibile. Si giocherà infatti per un mese di fila, ogni tre giorni: ci sarà bisogno di tutti, senza retorica alcuna. A maggior ragione in una squadra come il Bologna, poco abituata a confrontarsi con un calendario fitto e -soprattutto- piena di giocatori non proprio di primo pelo in alcune zone nevralgiche del campo. Sempre per fare qualche esempio pratico: ipotizzare che due totem come il trentaseienne Danilo e il trentottenne Palacio possano giocarle tutte da qui ad inizio agosto è esercizio di pura utopia. I rincalzi e le rotazioni assumeranno dunque un ruolo fondamentale per le ambizioni rossoblù. Da uno come Skov Olsen, tanto per capirci, si attendono segnali forti fin da subito, anche se con ogni probabilità il talentino danese sarà costretto a disertare il gran galà con la Juve al Dall'Ara per via di un intoppo muscolare alla coscia destra. Ad un altro giovane di belle speranze, Musa Barrow, si chiede invece di accorciare l'apprendistato da leader: che il futuro nel cuore dell'attacco rossoblù gli appartenga è cosa nota a tutti. Per i sogni di gloria del Bologna e del suo allenatore, è bene che anche il presente porti la sua firma. Sinisa non aspetta, tirare a campare non gli è mai piaciuto. Dietro l'angolo c'è un pensiero sempre più assillante, al punto da diventare quasi chiodo fisso. Rivoluzione e format di queste ultime curve di Serie A vengono visti come preziosi alleati a Casteldebole. L'entusiasmo non manca. Dalla tarda serata di lunedì, parola al rettangolo verde.

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