28/FEB/2020Francesco PiggioliSport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Domani Lazio-Bologna, la partita di Sinisa: rossoblù a Roma per l'impresa

Stretto tra cuore e ambizione. Nel suo Olimpico, nella sua Roma.

Nuovo viaggio nella Capitale per il Bologna, la copertina è monopolio assoluto di Sinisa Mihajlovic. A neanche un mese di distanza dal colpo grosso nella tana giallorossa, cambiano l'avversario e -sulla carta- il grado di difficoltà. Di fronte c'è la Lazio del grande amico Simone Inzaghi, che da mesi corre a ritmi da scudetto (l'ultima sconfitta in Serie A risale addirittura a settembre) e che vorrà a tutti i costi sfruttare l'assist del calendario: con il big match Juventus-Inter alle porte, un eventuale successo sui rossoblù blinderebbe ulteriormente la candidatura tricolore. Oltre alle mere questioni tecniche, comunque, resistono i sentimenti. Inutile far finta di niente, la maglia biancoceleste per il tecnico serbo non sarà mai un ostacolo come tutti gli altri: se la Lazio ha reso grande Sinisa, Sinisa ha fatto la storia della Lazio. Sei lunghi anni di gloriosa militanza, tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila, hanno trasformato Mihajlovic in un'autentica icona del popolo biancoceleste. Basti pensare alla mitica stagione dell'ultimo scudetto, nel 1999/2000: per Miha resta la miglior annata della carriera italiana anche sul piano realizzativo, come testimoniano quei 13 goal complessivi tra campionato e coppe che rappresenterebbero un discreto bottino per tanti attaccanti. Lui di mestiere faceva invece il difensore.

Un'ulteriore testimonianza del legame inossidabile tra Sinisa e la Lazio risale alla gara di andata, quando l'allenatore rossoblù -ancora nel pieno della lotta contro la leucemia- si presentò a sorpresa in panchina avvolto dalla standing ovation di tutto lo stadio. Non poteva davvero mancare, nella sua partita. Quella debole e al tempo stesso fortissima sfilata chiusa ad un passo dal settore ospiti del Dall'Ara dice tanto, se non tutto. Emozioni assicurate, insomma. Anche sul campo, stando ai precedenti. Due pirotecnici pareggi conditi da dieci goal equamente divisi definiscono il bilancio totale delle sfide tra Lazio e Bologna da quando Mihajlovic è tornato a sedere sulla panchina rossoblù: al 3-3 dello scorso maggio che valse l'aritmetica salvezza ha fatto seguito il 2-2 dell'andata. Lo spettacolo è pressoché garantito. E se Inzaghi sfodera il feticcio dell'imbattibilità contro i rossoblù (3 vittorie e 4 pari), il Bologna punta forte sul feeling con l'Olimpico, da un anno a questa parte teatro di prestazioni sontuose da parte di Palacio e compagni: e i 4 punti conquistati nella Città Eterna tra Roma e Lazio nelle ultime tre gare rappresentano un raccolto indubbiamente inferiore al livello delle prove offerte.

Alla vigilia di un mini ciclo di ferro che vedrà il Bologna opposto alle prime due della classe (Lazio e Juve) nell'arco di una settimana, a strappare un sorriso a Mihajlovic provvede il netto miglioramento della situazione infortunati. L'emergenza assoluta riscontrata nell'ultimo turno è destinata a rimanere un caso isolato, proprio nel momento in cui i rossoblù sono chiamati a cambiare nuovamente passo dopo la piccola frenata con Genoa e Udinese ecco che Sinisa recupera un minimo di opzioni in tutti i reparti. Al rientro post squalifica di Denswil e Schouten si aggiunge infatti un poker di dimissioni dall'infermeria: Medel, Soriano, Sansone e Santander lavorano da qualche giorno con il resto del gruppo e fanno dunque parte della comitiva diretta a Roma. Nessuno dei quattro sopracitati è comunque al top della forma, logico pensare che uno solo abbia qualche chance di cominciare dal 1' domani pomeriggio: Roberto Soriano, che quando è a disposizione difficilmente resta a guardare. Di più: alla luce delle difficoltà di interpretazione del ruolo manifestate da Skov Olsen e dell'assenza di un sosia nel parco mediano rossoblù (lo stesso Dominguez sarebbe un esperimento, con Svanberg ancora out), Mihajlovic ha un tremendo bisogno di rimettere il suo fedelissimo nel cuore degli ingranaggi di gioco. Là davanti, invece, Santander aggiunge la solita soluzione alternativa da calare in corso d'opera. Ora come ora, tanto per il Ropero quanto per Sansone sembra complicato riuscire a scardinare equilibri e gerarchie; nell'ultimo mese, infatti, Barrow si è conquistato a suon di assist e goal la promozione al rango di "titolarissimo" al pari di Orsolini e Palacio. Tutto cominciò proprio a Roma, una ventina di giorni fa. Musa si prepara a rivedere il Cupolone e accenna un ghigno. Il Bologna sogna di ripetere l'impresa, lui sa come si fa.

Arbitra il sig.Abisso di Palermo, fischio d'inizio previsto per le ore 15 di domani.

 

Di seguito, elenco dei convocati e probabile formazione rossoblù.

PORTIERI: Da Costa, Sarr, Skorupski.

DIFENSORI: Bani, Bonini, Corbo, Danilo, Denswil, Tomiyasu.

CENTROCAMPISTI: Baldursson, Dominguez, Medel, Poli, Schouten, Soriano.

ATTACCANTI: Barrow, Juwara, Orsolini, Palacio, Sansone, Santander, Skov Olsen.

 

PROBABILE FORMAZIONE

4-2-3-1

Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Bani, Denswil; Schouten, Poli; Orsolini, Soriano, Barrow; Palacio.  All.: Mihajlovic

BALLOTTAGGI: Soriano-Dominguez 55%-45%.

INDISPONIBILI: Dijks, Krejci, Svanberg.

SQUALIFICATI: Mbaye (1 giornata).

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