26/LUG/2021 • • Sport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Habemus bomber! Bologna abbraccia Marko Arnautovic
Dopo il lungo travaglio, un'accoglienza da star.
Marko Arnautovic sbarca per la prima volta a Bologna in una torrida serata di mezza estate. La cornice è quella dell'hotel "I Portici", in pieno centro: tappa provvisoria in attesa della sistemazione definitiva. All'esterno, a partire dal tardo pomeriggio, la calca delle grandi occasioni. Quasi 500 i tifosi accorsi nel cuore di via Indipendenza, con un orecchio teso all'aeroporto Marconi: è giunto finalmente il giorno dell'atterraggio, in coda a mesi di paziente taglia e cuci. T-shirt bianca e bizzarro cappellino scuro in testa, Arnautovic si presenta come il centravanti designato da tempo ormai immemore, su indicazione ossessionata di mister Mihajlovic che stravede per il bomber austriaco sia sul piano tecnico sia a livello di personalità. Assieme ai bagagli, Arna porta con sé la valigia dei sogni. A lui, nuovo simbolo per acclamazione, la piazza chiede di riaccendere i fari dell'entusiasmo dopo un'ultima stagione trascorsa nel totale anonimato. Sì, inutile far finta di niente: il quadretto ricorda assai l'approdo sotto le Due Torri di Mattia Destro, andato in scena in un'altra calda giornata estiva di sei anni fa ad un tiro di schioppo di distanza (l'attaccante ascolano sbucò dai binari della vicinissima stazione). Sempre di candidato leader si trattava, la storia racconta di un mezzo buco nell'acqua. Scongiuri più che autorizzati, ci mancherebbe.
Si sblocca dunque con l'auspicato lieto fine una telenovela estenuante, inaugurata quasi sei mesi fa. Decisiva l'accelerazione degli ultimi giorni, certificata anche dalle parole di Sinisa nel corso del weekend a Pinzolo. La resistenza dello Shanghai Port è stata vinta grazie ai 3 milioni versati dal Bologna per liberare Arnautovic dal contratto con i cinesi; come già noto da tempo, il giocatore si lega ai rossoblù con un triennale da 2.7 milioni netti a stagione diventando così il più pagato della storia del Bologna. Mihajlovic intende affidargli l'eredità di Palacio e le chiavi dell'attacco: rispetto all'argentino, Arnautovic assicura meno mobilità e imprevedibilità tra le linee ma -almeno sulla carta- maggiore presenza fisica e soprattutto un fatturato più consistente in termini di goal. Il carattere fumantino e le grandi doti tecniche delineano un profilo da icona indiscussa del nuovo Bologna. Pronta per lui la maglia numero 9, non a caso lasciata libera da Santander nelle prime due amichevoli del ritiro. La cifra del bomber, nella tradizione calciofila.
Attenzione: cannoniere puro non lo è, non lo è mai stato e probabilmente mai lo sarà. Prima della parentesi cinese il classe '89, svezzato in Italia dall'Inter nell'anno del Triplete con Mourinho in panchina (2009/2010), ha girovagato tra Germania e soprattutto Inghilterra centrando la doppia cifra solo in tre circostanze. Una volta con lo Stoke City, due volte con il West Ham. Resta un attaccante completo e fastidioso per le difese avversarie, proprio per il mix di talento e fisicità che riesce ad esprimere e che in tempi ormai lontani aveva spinto la critica a paragoni -poi rivelatisi azzardati- con un altro centravanti originario dei Balcani come Zlatan Ibrahimovic. Ne sa qualcosa l'Italia di Mancini, che proprio per mano di Arnautovic ha rischiato una precoce eliminazione agli ottavi contro l'Austria nell'ultimo Europeo poi chiuso con il trionfo di Wembley. Da quella sera è trascorso un mese esatto: da unico riferimento offensivo il buon Marko creò parecchi grattacapi a Bonucci e ad Acerbi (non proprio gli ultimi arrivati) e solo un provvidenziale fuorigioco rilevato dal VAR cancellò il suo goal del potenziale vantaggio austriaco verso il tramonto del match.
Stoffa e status, insomma, lasciano ben sperare. Bologna non sta letteralmente nella pelle e, in attesa degli ultimi ritocchi alla rosa (un difensore?), muore dalla voglia di scoprire il nuovo uomo copertina. Già venerdì prossimo, nell'amichevole di lusso contro il Borussia Dortmund ad Altach? Tutt'altro che impossibile, ecco.
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