15/DIC/2019Francesco PiggioliSport, L'Angolo del Piggio
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CALCIO - Tre punti d'oro per il Bologna! Palacio e Poli piegano l'Atalanta

Ci pensa la vecchia guardia.

Apre Palacio, raddoppia Poli e il Bologna si riprende il Dall'Ara. Con un po' di fatica e con qualche brivido di troppo nel finale. Tutte cose da mettere in preventivo: di fronte c'era l'Atalanta reduce dalla storica qualificazione agli ottavi di Champions League, forte di una serie positiva sotto le due Torri (tre successi di fila) e ancora imbattuta in trasferta in stagione. Mica uno sparring partner qualsiasi. La Dea paga in primis i tanti sprechi in zona goal; da questo punto di vista le assenze di Ilicic, Papu Gomez e Duvan Zapata si fanno sentire. Il Bologna semplicemente approfitta della giornata non esattamente memorabile dell'avversario per prendere il largo, salvo poi stringere i denti nel finale votato alla sofferenza e al sacrificio (in particolare dopo l'espulsione di Danilo). Mihajlovic incarta questa vittoria preziosa, che rilancia i rossoblù in classifica. La parte sinistra ora dista solo due punti. E anche il digiuno di successi casalinghi viene interrotto, dopo quasi due mesi. Insomma, il pomeriggio perfetto, come suggerisce il sorriso del raggiante Joey Saputo (in tribuna con il tecnico del Montreal Impact, l'ex superstar francese Thierry Henry).

Confermate in toto le previsioni della vigilia, Sinisa va avanti con Palacio unica punta e dà fiducia a Dzemaili sulla trequarti. Rientra Medel al fianco di Poli, Orsolini scalza Skov Olsen dalla fascia destra. In difesa, Tomiyasu e a Denswil presidiano le corsie laterali in barba alla diffida che pende a mo' di spada di Damocle sulla testa di entrambi. L'emergenza offensiva costringe invece Gasperini a scelte obbligate: Malinovskyi e Pasalic alle spalle di Muriel, con Castagne e Gosens larghi. Convince la sgommata rabbiosa del Bologna in avvio, anche se nei primi minuti le occasionissime capitano sul sinistro solitamente educato di Malinovskyi: prima un clamoroso errore di mira da parte del fantasista ucraino liberato da Pasalic, poi una paratona di Skorupski tengono a galla i rossoblù. Non è comunque la solita Atalanta, le fatiche di Champions si fanno sentire soprattutto a livello mentale. Braccata da un Bologna affamato di risultati, la Dea fa una gran fatica a costruire dal basso. Come al solito, tra i rossoblù è Palacio a vestire i panni del leader a tutto campo. El Trenza riceve direttamente dalle mani di Skorupski e avvia il contropiede del vantaggio a ridosso della propria area, sugli sviluppi di un corner per i bergamaschi. Orsolini cambia passo, si accentra e scarica di potenza sul palo; sul pallone vagante piomba lo stesso Palacio per il tap in dell'1-0. Un goal tanto brutto e sporco quanto pesante. La reazione atalantina è affidata all'incursione di Pasalic, che dal cuore dell'area piccola devia alle stelle un cioccolatino scartato appositamente per lui da Malinovskyi. Ennesima chance divorata di un primo tempo davvero storto per i ragazzi del Gasp. E all'ultimo ritaglio di frazione ancora super Palacio sfiora la doppietta: destro a giro dal limite diretto all'angolo basso, Gollini deve superarsi.

Dopo l'intervallo, il Bologna scatta alla grande dai blocchi della ripresa e vola via grazie all'inzuccata da manuale di Poli, servito in area dallo splendido cross di Tomiyasu. Il primo centro in campionato del guerriero rossoblù suona come una seria ipoteca sui tre punti: pia illusione. L'Atalanta inizia a macinare calcio come sa, Gasperini butta dentro Barrow per un avulso Freuler e va all'incasso. Lo stesso attaccante gambiano verticalizza per l'inserimento in area di Malinovskyi, perso da Medel: al terzo tentativo il trequartista nerazzurro batte Skorupski e riaccende il match. Sinisa chiede qualità e quantità a Svanberg, Gasp sgancia a destra un signor assaltatore come Hateboer. Calo fisico evidente per il Bologna, l'Atalanta sente odore di rimonta ma il pallonetto potenzialmente vincente di Barrow viene stroncato dal recupero prodigioso di Danilo ad un metro dalla porta. Ancora Barrow in evidenza, stavolta in negativo: il rigore in movimento tirato sopra la traversa in seguito a respinta di Skorupski su Malinovskyi grida vendetta. L'ingresso di Santander è la classica mossa di Sinisa per provare a tenere alto il pallone, ma Danilo si fa espellere per doppio giallo e la premiata ditta Malinovskyi-Barrow riesce a costruire l'ultimo pericolo per Skorupski: punizione insidiosa dell'ex Genk, il portiere rossoblù smanaccia senza badare allo stile e il talentuoso attaccante nerazzurro continua a litigare con il mirino. Pallone fuori. Il Dall'Ara sospira di sollievo: i tre punti sono al sicuro.

 

Di seguito, le pagelle della gara.

BOLOGNA (4-2-3-1)

Skorupski 6.5: magari non bellissimo da vedere ma incide sul risultato, eccome. Ipnotizza Malinovskyi, si immola su Barrow con un'uscita spericolata. Episodi decisivi, che oscurano ogni sbavatura. STRAVAGANTE

Tomiyasu 7: prende in consegna un brutto cliente come Gosens, galleggia per un tempo tra alti e bassi. L'assist per Poli è la perla che stravolge il suo pomeriggio ordinario. PLUSVALORE

Bani 6.5: un paio di leggerezze cancellate da altrettanti interventi provvidenziali. Puntuale in marcatura su Muriel. Osso duro, che bada al sodo, senza tanti fronzoli. Con tanti saluti all'estetica che la modernità pretende di estendere anche ai difensori. VINTAGE

Danilo 6.5: sbroglia matasse complicate, anche in disimpegno. Direttore d'orchestra spesso costretto agli straordinari: vedi salvataggio solenne sul pallonetto di Barrow. L'espulsione? Finisce per essere un dettaglio, nulla più. Peccato per l'inevitabile squalifica a Lecce. BALUARDO

Denswil 6: interpreta bene la gara, pur continuando ad occupare un ruolo che non sente suo. Miglioramenti e continuità: avanti così. SORNIONE

Poli 7: inserimento perfetto e capocciata letale per la Dea. Non aveva ancora segnato in campionato: ha scelto il momento giusto. Prima e dopo, il solito contributo quantitativo. VANDALO

Medel 5.5: la macchia sul goal atalantino è difficile da cancellare, si fa sorprendere come un principiante dallo scatto di Malinovskyi e rovina una prestazione fin lì più che decorosa. PECCATORE

(dal 63' Svanberg 6: poco spazio per invenzioni e creatività, qua c'è da piazzarsi in trincea per difendere il fortino. Fa il suo con disciplina. SOLIDALE)

Orsolini 6: ci tiene da morire a far bella figura contro chi l'ha scaricato senza pensarci troppo su (tradotto: Gasperini), ma non riesce proprio ad entusiasmare. L'azione personale chiusa sul palo all'origine dell'1-0 è una scorciatoia verso la sufficienza. BRICCONE

(dal 90' Mbaye s.v.)

Dzemaili 5.5: fatica e sudore al servizio della causa, ma pesano tutte quelle scelte sbagliate in rifinitura. Se di ruolo fai il trequartista -per quanto improvvisato- un minimo di qualità è richiesto. SPREMUTO

Sansone 5.5: combina poco, non partecipa alle azioni calde. Cresce un po' nel finale, ma non basta. Passo indietro rispetto alle uscite recenti. ESULE

Palacio 7.5: al posto giusto nel momento giusto per battere a rete e superare il suo precedente record bolognese in un singolo campionato (4 reti) quando mancano ancora tre giornate alla fine dell'andata. Sì, la proiezione dice doppia cifra. Più di un rimpianto per il vecchio maestro Gasperini, che l'avrebbe voluto con sé a Bergamo. Rende semplici le cose complesse: eccola, la sua grandezza. Come i grandi vini, invecchiando migliora. INDELEBILE

(dal 79' Santander s.v.)

all.Mihajlovic 7: sfrutta le difficoltà altrui e sottomette un avversario molto quotato, rilanciando le ambizioni del suo Bologna che in casa non vinceva da fine ottobre. Quando rimette in campo il pallone con un bel colpo di tacco volante, strappa applausi a tutto lo stadio. E anche una lacrimuccia, perché negarlo? SHOWMAN

 

ATALANTA (3-4-2-1)

Gollini 6.5; Toloi 6.5, Palomino 5, Djimsiti 6; Castagne 5.5 (63' Hateboer 6.5), De Roon 6, Freuler 5 (54' Barrow 6.5), Gosens 6; Pasalic 5, Malinovskyi 6.5; Muriel 5.5 (83' E.Colley s.v.). All.: Gasperini 6

 

BOLOGNA-ATALANTA 2-1 (12' Palacio; 54' Poli, 60' Malinovskyi)

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