2/MAR/2022Stefano ZaneriniRubriche, Notizie
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Un gruppo di genitori chiede la chiusura di Hyperspace a San Lazzaro

Da pochi mesi ha aperto anche a San Lazzaro di Savena (Bologna) dopo Milano (Buccinasco) il parco di divertimento sportivo chiamato Hyperspace, di fatto un luogo "venduto" alla massa come parco divertimento per tutta la famiglia, in realtà una specie di palestra per sportivi specializzati nella "jump experience", una disciplina assolutamente NON ALLA PORTATA di TUTTI.

Con questo comunicato un gruppo di cittadini ha deciso di denunciare all'opinione pubblica la grande pericolosità di tale attrazione, che mette a repentaglio la salute di chi ne fruisce, senza il minimo rispetto di tutte le norme per la sicurezza e la salute dei consumatori.

Ogni settimana il Pronto Soccorso ortopedico del Rizzoli è intasato dagli infortunati che arrivano da questo posto. Di fatto il parco divertimenti chiede per l'accesso un biglietto (assai caro) di 25 euro a persona per lanciarsi in prodezze sui tappeti elastici che nessuno dovrebbe poter sperimentare senza una formazione adeguata, che insegni come cadere, come lanciarsi senza farsi del male.

Ma la struttura ha pensato bene a come mettersi al sicuro da eventuali ritorsioni e prima di far accedere gli utenti finali (con età che vanno dai 6 anni in su) fa firmare a tutti una liberatoria che solleva i gestori da qualunque responsabilità. E come "precauzione" unica per la sicurezza e l'incolumità delle persone adotta dei video che vengono proiettati in loop nella struttura, che ovviamente nessuno guarda (anche perchè sono proiettati a volume bassissimo e mentre la gente sta già saltando!) e che dovrebbero sostituirsi ad una degna formazione per la sicurezza. Ma scherziamo?

Domenica 20 febbraio almeno due ragazzine sono finite al pronto soccorso per questi salti, una con la rottura del femore e l'altra con tre microfratture a tutte e tre le ossa del braccio (Omero Radio e Ulna), una prognosi di gesso per 25 giorni e successiva fisioterapia, per riacquisire (si spera) la piena mobilità.

Di chi è la colpa di tutto questo? Dei genitori che hanno pensato di portare i figli a divertirsi?

O di HYPERSPACE che antepone il profitto alla sicurezza delle persone? O addirittura delle autorità locali che non hanno vigilato sulla apertura di un posto sconsiderato e capace di violare ogni buon senso?

Riportiamo qua sotto la denuncia della mamma di una delle infortunate del 20 febbraio scorso, ed invitiamo tutti coloro che abbiano subito la stessa vicissitudine a palesarsi per raccogliere insieme tutte le denunce possibili e quindi procedere per una class action per il risarcimento dei danni e la chiusura di HYPERSPACE, anche detto "il trampolino killer" dai Sanitari bolognesi.

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DENUNCIA DELLA MADRE DI G. Infortunatasi a Hyperspace San Lazzaro Domenica 20 febbraio 2022.

"Domenica 20 Febbraio ho portato i bambini all Hyperspace di San Lazzaro. All' ingresso mi hanno fatto firmare dei moduli, nel trambusto e la fretta non si ha il tempo di leggerli (sicuramente delle manleve di responsabilità in caso di incidente). Il ragazzo della cassa non ci ha fornito nessun'altra indicazione sui giochi, modalità o pericoli. C'è una TV sopra le casse che trasmette delle informazioni ma che nessuno guarda e non si sente l'audio. Alle quindici siamo entrati, un'operatrice ci accoglie e tenta di dare istruzioni (tipo non si salta in due sul tappetino), ma il caos e il rumore è tanto i bambini non sentono. Intorno alle 16 una bambina si fa molto male durante un salto (scoprirò dopo che si è rotta il femore) arriva un'ambulanza, il gioco resta chiuso finché non viene portata via.

Quando riaprono il gioco, un' operatore resta sul gioco per spiegare come si deve saltare, NB Cosa non fatta prima dell'incidente, prima non c'era nessuno a dare istruzioni.

Intorno alle 16.30 G. sta facendo un gioco con la sua amica, nessun operatore a vigilare, nel saltare dal muretto si sbilancia e mette le braccia in avanti per proteggersi, ma si fa male al braccio. Capisco subito la gravità e chiedo che venga chiamata immediatamente un'ambulanza. Un operatore si avvicina, ma è chiaramente inesperto, ne arriva un altro che finalmente chiama l'ambulanza. Chiedo ad un'operatrice di stare vicino agli altri bambini che avevo con me. G. è disperata urla dal dolore e dallo spavento di aver visto il braccio deformato con un osso fuori da sede. Arriva l'ambulanza ma G. ha troppo male è sdraiata su un tappetino elastico ogni volta che qualcuno si muove il braccio le fa ancora più male, non riescono a spostarla chiamano così i medici. Attendiamo il loro arrivo, le inseriscono un ago nella mano e le fanno un' antidolorifico solo così finalmente la spostano e riescono a portarla sull'ambulanza. Io sono sconvolta, il viaggio in ospedale è stato terribile nonostante l'ambulanza andasse a 30 all' ora ogni sussulto era un urlo di dolore. Al pronto soccorso dell'ospedale Rizzoli è stata subito accolta, il gomito era uscito di sede, una lussazione, solo dopo l'arrivo dell' anestesia che l'ha narcotizzata le è stata fatta la manovra e rimesso le ossa in sede. È stata ricoverata per due giorni, con flebo di paracetamolo per lenire il dolore, Tac per una verifica più specifica da cui è emerso che ha tre microfratture a tutte e tre le ossa del braccio (Omero Radio e Ulna) prognosi gesso per 25 giorni poi fisioterapia, sperando che riacquisisca la piena mobilità. Ora non può scrivere, fare sport e ha tutti i disagi di un gesso al braccio. Io sono stata con lei due giorni in ospedale, per le regole Covid non potevo uscire, ho dovuto prendere due giorni di ferie da lavoro. In ospedale ho scoperto che anche l'altra bambina si era fatta molto male e gli infermieri del PS mi hanno detto che da quando ha aperto l'Hyperspace ogni giorno arriva qualcuno al pronto soccorso. Li chiamano tappetini killer, speriamo che qualcuno non perda davvero la vita. Una giornata di festa finita in tragedia.

 

 

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