pulsazione#1 ECO, installazione performativa di Emilio Fantin a cura di Fabiola Naldi,
apre al pubblico dell'art-week bolognese un luogo inconsueto: la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, struttura
pubblica dell'Azienda USL di Bologna che ne condivide gli obiettivi con l'associazione di volontariato onlus Gli
amici di Luca.
All'interno di tale luogo di cura si inserisce, dal 1 al 3 febbraio 2019, uno dei main projects di ART CITY Bologna
2019, la settima edizione del programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal
Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Il progetto trova collocazione in un format che, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, prevede un main
program articolato in un evento speciale e una serie di proget monografici di artisti affermati o giovani
emergenti, proposti da un curatore e ideati in relazione ad uno spazio specifico, tra cui luoghi inediti
normalmente non accessibili al pubblico per iniziative espositive.
pulsazione#1 ECO avviene all'interno dell'Integratore, un'installazione originariamente progettata in occasione di
un coinvolgimento di Emilio Fantin all'interno della Fondazione Pistoletto, che viene nuovamente attivata entro le
mura della sala delle arti della Casa dei Risvegli. Grazie alle sue peculiari caratteristiche, l'Integratore ha trovato
una dimora temporanea in questo luogo che abbraccia uno stato della nostra coscienza.
L'Integratore, di dimensioni variabili (max 8 x 5,6 m), consiste in una sorta di labirinto di reti metalliche e con un
cuore centrale (in tessuto non tessuto) all'interno del quale sono posizionate sei sedie di metallo disegnate
dall'artista: le persone che vi prendono posto non possono vedersi l'un l'altro ma solo ascoltarsi.
Partendo dalla matrice stessa dell'opera, l'artista e la curatrice hanno ritenuto fondamentale entrare negli spazi
vitali della Casa dei Risvegli non solo con l'installazione ma anche con la parte sinestetica, performativa e
relazionale che non può accadere senza il coinvolgimento di un pubblico attivo. Delle sei sedie intese come
raccoglitori ma anche come nucleo di sosta, quattro saranno occupate da spettatori e due da "narratori" coinvolti
fra ex pazienti, pazienti, personale della Casa dei Risvegli, parenti e amici dei pazienti, Fulvio De Nigris e
Alessandro Bergonzoni, storico testimonial de Gli amici di Luca, che ha accettato con entusiasmo di partecipare al
progetto.
Il carico emotivo dell'aura generata dalla Casa dei Risvegli Luca De Nigris e dai suoi ospiti intensifica il potere
evocativo della voce di coloro che, all'interno dell'Integratore, ne raccontano le storie. Esse ci invitano a essere
parte di un mondo solo apparentemente lontano in un dialogo sull'onda del silenzio. La particolarità del luogo in cui si svolge pulsazione#1 ECO e il senso di intimità implicito nell'azione performativa
rendono indispensabile l'accesso del pubblico su prenotazione in orari prestabiliti. Venerdì 1, sabato 2 e
domenica 3 febbraio 2019 dalle ore 16.30 alle 19 si terranno sessioni ogni 30 minuti per massimo quattro
persone per volta (ore 16.30 / 17 / 17.30 / 18 / 18.30). Per garantire un accesso rispettoso al luogo e consono alla
sua funzione ospedaliera si richiede la prenotazione obbligatoria dal 15 al 30 gennaio 2019 inviando una e-mail
a: pulsazioni2019@gmail.com.
Al momento della conferma della prenotazione saranno fornite maggiori indicazioni per arrivare e accedere alla
Casa dei Risvegli Luca De Nigris. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti prenotabili.
pulsazione#1 ECO è il primo momento del più ampio progetto PULSAZIONI# che, non a caso, riporta sempre
accanto al titolo un numero progressivo: tale numerazione mostra la continuità di una possibilità curatoriale e
installativa espansa, allungata ma non diluita, portata in luoghi (molte e differenti potranno essere le
collaborazioni) e tempi (anche stagionali) idonei ai singoli "episodi" del progetto totale.
È Fabiola Naldi a evidenziare come "sia importante ridefinire gli ambiti materiali e culturali della pratica
curatoriale di questi anni, dopo tutto quanto accaduto nel secolo scorso: per questo Emilio Fantin e io ci siamo
trovati d'accordo nel frammentarci in singoli momenti della sua "storia" artistica come è questo pulsazione #1
ECO che apre la strada ai numeri progressivi successivi. Il progetto PULSAZIONI# si dichiara perciò non precario
ma instabile, non fermo (perché istantaneamente "storicizzato" dal museo) ma in movimento perché molti di
questi "episodi" non avverranno all'interno dell'Istituzione ma saranno supportati e veicolati dalla stessa".
Nel dar vita a un progetto che tenesse conto della lunga carriera dell'artista, Fabiola Naldi ed Emilio Fantin sono
stati accomunati dall'urgenza di espatriare, in termini curatoriali e progettuali, verso molteplici e inaspettati spazi
e tempi, esterni al contenitore espositivo istituzionale e museale. Da parte di entrambi è emersa la necessità di
sviluppare il lavoro in modo "diverso", dove l'aggettivo "diverso", che vuole sostituirsi all'aggettivo "nuovo": è
impossibile in questo momento storico avere la presunzione di operare entro le trame del fare artistico con
l'approccio al nuovo che caratterizzava le pratiche estetiche del secolo scorso. Molto più interessante è operare
nella diversità, partendo dal presupposto che siamo già nell'epoca della "replica" e del "visto e fatto da
un'ulteriore lato dello sguardo".
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